il ministro Adolfo Urso nel corso del Tavolo Stellantis al Mimit

Stellantis: Urso: «Intervenire subito su crisi europea automotive. Dobbiamo scongiurare la follia delle euromulte»

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“L’industria automobilistica europea è al collasso. Dobbiamo intervenire subito, subito, subito, come dice anche Mario Draghi nel suo report sulla competitività”. È quanto ha affermato, secondo quanto si apprende, il ministro Adolfo Urso nel corso del Tavolo Stellantis al Mimit, facendo riferimento agli annunci fatti in questi mesi da Volkswagen, che prevede la chiusura di 3 stabilimenti in Germania, di Audi, che dismetterà le attività in Belgio e di importanti aziende della componentistica europea che cesseranno le proprie attività, con il relativo licenziamento di decine di migliaia di dipendenti. "È il momento delle scelte, altrimenti nei prossimi mesi, senza un cambio di rotta in Europa, dopo gli agricoltori anche gli operai bloccheranno le capitali europee e imporranno un cambio di rotta». “Il problema non è Trump e non è nemmeno la Cina. Biden ha alzato i dazi alle auto cinesi al 100%. E la Cina ha investito sul Green deal europeo. Il problema è l'Europa.

Noi non possiamo decidere sulle scelte degli Usa, quello spetta agli elettori americani. Noi possiamo decidere sulle scelte dell'Europa e siamo obbligati a farlo, tenendo conto della realtà". “Dobbiamo cambiare da subito la politica industriale nel settore delle auto in Europa. Non possiamo aspettare la revisione prevista alla fine del 2026. Tra due anni non avremo più una industria automobilistica. Dobbiamo farlo subito, nei primi 100 giorni della nuova Commissione. Per questo abbiamo predisposto con il governo della Repubblica Ceca un «non paper» sull'auto che sarà discusso nel Consiglio Competitività del 28 novembre. Giorno dopo giorno aumentano le adesioni. Venerdì prossimo sarò a Parigi, alla trilaterale ITA-FRA-GER delle associazioni nazionali di impresa, e affronterò il tema anche con il ministro e vicecancelliere tedesco Habeck e il nuovo ministro dell’industria francese Ferracci. Mi appello ai sindacati italiani, a Confindustria e all'ANFIA affinché facciate fronte comune con le vostre associazioni europee. È il momento delle scelte. Dobbiamo fare squadra”.

“Dobbiamo rimuovere la follia delle euromulte, che scatteranno dal 1° gennaio prossimo» e che potrebbero costare «15-17 miliardi di euro di sanzioni sulle case automobilistiche. È questo il motivo principale che sta portando alla chiusura degli stabilimenti. Per sfuggire alla tagliola delle multe, le case hanno tre vie, tutte suicide per l'industria: ridurre la produzione di auto endotermiche per scendere sotto la proporzione fissata tra auto elettriche vendute e auto endotermiche; aumentare la vendita di auto elettriche nella propria rete, come sta facendo Stellantis, certificando e vendendo le auto del proprio socio Leapmotors importate dalla Cina; o, in ultima istanza, comprando le quote di crediti Co2 da Tesla». «In ogni caso -continua - si accelera la crisi della produzione europea. Si condannano l'auto e il lavoro europeo. Una follia che dobbiamo subito scongiurare”.

Il regolamento sui veicoli leggeri prevede, per il 2025, che i costruttori debbano ridurre le emissioni medie di anidride carbonica dai 116 g/km del 2024 a poco meno di 94 grammi. A tal fine dovranno aumentare in modo significativo il peso delle elettriche per evitare le relative sanzioni. Tali valori diventeranno sempre più stringenti con il passare degli anni. Gli obiettivi possono essere raggiunti attraverso: incremento vendite di veicoli elettrici; decremento vendite di veicoli a combustione ad elevate emissioni; acquisto crediti CO2 dal pooling dei costruttori più virtuosi (es. Tesla).

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Sabato 16 Novembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 13:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA