L’incontro milanese con Assilea, l’associazione nella quale si riconoscono le società operanti nel settore del leasing e che nell’occasione era rappresentata dal presidente Carlo Mescieri e dal direttore generale Luca Ziero, ha permesso non solo di presentare il Salone in programma nell’ultima settimana di ottobre presso il Magna Pars di via Tortona, ma anche di fare il punto sulla situazione di un comparto strategico per il nostro Paese, visto che il 97,5% delle realtà che vi fanno ricorso è costituito dalle piccole e medie imprese che Mescieri ha definito la spina dorsale del nostro sistema produttivo.
Un settore che nel 2023 ha sfiorato i 35 miliardi di fatturato, pari a 762.000 contratti (+8,8% sull’anno precedente), ma che secondo le rilevazioni più recenti relative ai primi nove mesi di quest’anno ha registrato un arretramento del 4,8%. In questo contesto, a fare la parte del leone è il comparto auto, allargato anche ai mezzi da lavoro, che vale il 64,2% sul mercato totale del leasing e tra gennaio e settembre ha registrato risultati in valore positivi (+8,4% per le autovetture, +21,4 per i veicoli commerciali in leasing e +29,5% per quelli in noleggio a lungo termine, +16,5% per i veicoli industriali). Una crescita complessiva più che lusinghiera, alla quale ha fatto da parziale contrappeso il calo (-14%) delle vetture in noleggio a lungo termine.
Il risultato complessivo, tenendo conto dei diversi pesi delle varie categorie di veicoli che compongono il mondo della mobilità su gomma, evidenzia per l’intero comparto un calo del 9% in numeri a 387.468 unità e del solo -0,6% in termini di un valore che nei nove mesi ha sfiorato i 15,4 miliardi di euro.
Tanto per dare un’idea dell’andamento – sempre nei 9 mesi – degli altri principali raggruppamenti in cui si articola il panorama italiano del leasing, il comparto strumentale che pesa per il 26% è diminuito in valore del 15,6%, mentre l’immobiliate che vale l’8,1% è cresciuto del 5,8% (ma con un calo del 7,3% sotto l’aspetto dei numeri).