
Unrae, -13,8% immatricolazioni veicoli industriali a marzo. Boom dei “leggeri” fino a 6 t: +104%
In Italia, il mercato dei veicoli industriali registra a marzo una netta flessione del 13,8% rispetto allo stesso mese del 2024, con 2.250 immatricolazioni contro le 2.611 dell’anno precedente. È quanto stima il Centro Studi e Statistiche Unrae, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Analizzando i dati per fasce di peso, si rileva un deciso incremento del 104,3% nel segmento dei veicoli leggeri (da 3,51 a 6 t), che passano da 69 a 141 unità. In calo, invece, i mezzi medio-leggeri (da 6,01 a 15,99 t), che registrano una riduzione dell’11,6%, scendendo da 259 a 229 unità. La contrazione più significativa riguarda i veicoli pesanti sopra le 16 t, in calo del 17,7%, con 1.880 immatricolazioni rispetto alle 2.283 dell’anno precedente. All’interno di questa fascia, i carri si mantengono sostanzialmente stabili con 844 unità (-0,2%), mentre i trattori stradali segnano una forte diminuzione del 27,9%, fermandosi a 1.036 immatricolazioni.
«A marzo, il mercato dei veicoli pesanti ha mostrato segnali di forte sofferenza, con la chiusura del primo trimestre che, in linea con le previsioni effettuate all'inizio dell'anno, registra una preoccupante flessione del 9,3% per tutti i veicoli superiori a 3,5 t e un crollo del 18,1% per i trattori stradali sopra le 16 t», commenta Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae, l'associazione delle case auto estere che operano in Italia. «Allo stesso tempo, destano apprensione i recenti sviluppi della guerra commerciale legata ai dazi Usa, la cui entrata in vigore è stata ieri momentaneamente sospesa per 90 giorni e i cui effetti potrebbero manifestarsi come uno tsunami qualora l’export e la domanda di mercati chiave come quello statunitense dovessero crollare.
Tali misure comporterebbero inevitabilmente un ulteriore impatto sfavorevole sulla produzione industriale, che da oltre 20 mesi registra un trend marcatamente negativo. Mai come in questo momento è necessaria cautela rispetto alle contromisure commerciali da adottare, che non potranno limitarsi alle capacità negoziali dei singoli Paesi europei», continua Starace. «A livello nazionale, rimane prioritario un intervento deciso per stimolare la domanda. A questo riguardo, accogliamo con favore l’apertura del ministro Salvini al possibile stanziamento di un Fondo specifico e pluriennale a sostegno del comparto con l’auspicio che tale annuncio si traduca al più presto in azioni concrete», conclude il Starace.