«Con l'apertura della piattaforma per la prenotazione degli incentivi il 3 giugno scorso il mercato ha avuto una buona accelerazione. Purtroppo, essendo questi terminati in sole nove ore, moltissimi acquirenti interessati non hanno potuto usufruirne». Lo afferma il presidente dell'Unrae, Michele Crisci. «Lo stanziamento di poco più di 200 milioni del fondo per la fascia 0-20 g/Km di CO2 - continua Crisci - si è dimostrato insufficiente per coprire tutte le richieste dei clienti, una situazione che si riflette oggi sulle acquisizioni di nuovi ordini, sostanzialmente in stallo. Pertanto, ci aspettiamo che i 240 milioni di fondi residui già stanziati per gli incentivi, possano prontamente essere resi disponibili dal Governo, al fine di favorire la transizione energetica e ridurre il perdurante gap con i mercati più evoluti».
Secondo il presidente dell'Unrae "è urgente che il governo indichi quanto prima quale direzione vuole percorrere per favorire il percorso di transizione, sia per il necessario e attuale rifinanziamento del fondo, sia sulla strategia da seguire nei prossimi 2-3 anni». Inoltre, per accelerare la transizione energetica "è fondamentale la revisione del trattamento fiscale delle auto aziendali, agendo sulla detraibilità dell'Iva e sulla deducibilità dei costi, da parametrare alle emissioni di CO2, oltre alla riduzione del periodo di ammortamento a 3 anni, percorso realizzabile attraverso i decreti attuativi della Delega fiscale. «L'Unrae auspica - ribadisce Crisci -che vengano convocati al più presto i tavoli interministeriali dedicati alla fiscalità, al fine di rivedere il regime tributario delle vetture aziendali».