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Unrae: «Incentivi “mordi e fuggi” insufficienti, ora intervento in legge di bilancio». Federauto: «Servono misure strutturali»

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ROMA - «Al di là dei dati contingenti del mercato, l’esperienza degli ultimi mesi mostra chiaramente l’insufficienza di una politica incentrata su incentivi “mordi e fuggI”. Appare oltretutto evidente, nell’attuale fase di emergenza economica, che la scelta di non rifinanziare i fondi legati alla fascia di Co2 più importante dal punto di vista dei volumi ha immediatamente rifermato il mercato. A questo punto è chiarissima la necessità di dare maggiore continuità al sostegno del settore automotive, già a partire dalla prossima Legge di Bilancio».

Lo ha dichiarato Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, commentando i dati auto di ottobre in Italia (-0,18% il mercato). Oltre a questo, ha aggiunto Crisci, «in parallelo sarà necessario avviare un approccio strategico verso soluzioni strutturali che accompagnino la transizione tecnologica verso la mobilità a zero emissioni, includendo tutta la filiera produttiva e commerciale. Da una visione strategica sulle infrastrutture di ricarica per le nuove motorizzazioni ad un approccio fiscale sulle auto aziendali non più in deroga e finalmente allineato agli altri Paesi europei».

«Le previsioni per fine anno proiettano un livello di immatricolazioni che dovrebbe attestarsi probabilmente al di sotto di 1.400.000 unità, in calo di oltre il 27% rispetto al 2019, una riduzione drammatica che ha un solo precedente nella storia moderna». «Gli incentivi governativi, che avevano lasciato intravedere un impulso alle vendite di auto nuove nel mese di settembre, hanno esaurito il loro effetto. Pesa la scelta del Governo di non rifinanziare il provvedimentò. Così Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto, commenta i dati auto di ottobre (-0,18% le immatricolazioni in Italia). ‘L’11 settembre sono terminati i fondi del decreto Agosto per la fascia 91-110 g/km di Co2 e, oggi, anche la quota relativa a 61-90 g/km di Co2 è agli sgoccioli, con un residuo di circa il 10%.

È evidente come il mancato rifinanziamento delle risorse per supportare la vendita delle auto maggiormente appetibili per il mercato, unito alle forti ripercussioni sugli acquisti per la ripresa dei contagi e per le nuove misure di contenimento, spinga il mercato ad un rallentamento che potrebbe portare a un ultimo trimestre 2020 dai toni drammatici», continua il presidente di Federauto. In questo quadro, per De Stefani Cosentino, servono «interventi strutturali» per il mercato perchè «i soli contributi spot o comunque focalizzati sulle motorizzazioni a bassissime o zero emissioni, non servono a sostenere la ripresa della domanda e a ringiovanire il nostro parco circolante nazionale».

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Martedì 3 Novembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 12:23 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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