Unrae, rischio perdita 700.000 auto a fine anno. Crisci: «Assordante silenzio del governo». Anfia, senza incentivi -35% vendite nel 2020

Unrae, rischio perdita 700.000 auto a fine anno. Crisci: «Assordante silenzio del governo». Anfia, senza incentivi -35% vendite nel 2020

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TORINO - «Nonostante la quasi completa riapertura dell’economia continua a giugno l’emorragia di immatricolazioni per la crisi senza precedenti innescata dal Covid-19, con una perdita che, senza il giorno lavorativo in più, sarebbe stata di quasi il 30%», Ô il commento di Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere«La ripartenza delle attività economiche - continua Crisci - non basta a riavviare la domanda di autovetture da parte di famiglie e imprese. Proiettando il dato di giugno sul secondo semestre, il mercato perderebbe altre 200.000 immatricolazioni, che, insieme al mezzo milione perso nei primi sei mesi, si tradurrebbero in un crollo della domanda di autovetture nel 2020 a 1.200.000 unità». Secondo Crisci « mentre Germania, Spagna e Francia hanno già approvato piani di sostegno, prosegue l’assordante silenzio del Governo italiano». «Permane un grave calo a doppia cifra anche a giugno, per il mercato auto italiano (-23,13%).

La perdita si è dimezzata rispetto al quella del precedente mese di maggio e siamo di fronte a segnali di ripartenza veramente timidi, riconducibili perlopiù allo smaltimento di ordini accumulati e rimasti inevasi prima della chiusura dei concessionari dello scorso marzo, unito agli effetti di calendario (un giorno lavorativo in più a giugno 2020 rispetto a giugno 2019)«. Lo dichiara Paolo Scudieri, presidente Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), commentando i dati auto di giugno 2020. »I ritmi di ripresa delle vendite dopo il periodo di lockdown sono e saranno lentissimi perchè crisi economica e clima di incertezza rappresentano un mix letale per le decisioni d’acquisto di consumatori e imprese, continua Scudieri, spiegando che «a questi, si aggiunge anche l’effetto attesa nei confronti di incentivi all’acquisto di cui si parla da mesi, ma che, per ora, non si sono tradotti in realtà, con colpevole ritardo rispetto agli altri maggiori Paesi europei».

 Secondo il presidente Anfia, «senza stimoli al mercato, rischiamo di contare, a fine 2020, appena 1,2 milioni di nuove auto immatricolate, con un ribasso del 35% rispetto al 2019. Per evitarlo, si proceda all’attuazione urgente di misure di breve termine: estensione dell’ecobonus alle auto con emissioni medie di CO2 fino a 95 g/km; istituzione di un premio temporaneo per auto e veicoli commerciali in stock (oltre 450mila unità), con contestuale rottamazione». Infine, conclude Scudieri, «si dia il via alla definizione di un piano di politica industriale di medio-lungo termine per salvaguardare la competitività del settore automotive italiano, accompagnandolo nella delicata transizione tecnologica in corso con il sostegno agli investimenti produttivi, in R&D e capitale umano». 

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Giovedì 2 Luglio 2020 - Ultimo aggiornamento: 04-07-2020 08:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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