
Unrae, serve chiarezza su target emissioni e su politiche incentivi auto
«È fondamentale che si faccia al più presto chiarezza sui target delle emissioni di Co2, sui dazi alle importazioni e sulle politiche di incentivazione per dare certezze agli operatori e ai clienti, sia consumatori che aziende». Lo ha dichiarato il direttore generale dell'Unrae, Andrea Cardinali, alla luce del calo delle immatricolazioni auto in Europa. Per l'associazione delle Case auto estere che operano in Italia, è altrettanto importante che la rete di infrastrutture di ricarica venga velocemente sviluppata al livello necessario per supportare la diffusione della mobilità a zero emissioni, come previsto dalle stesse norme europee.
La inadeguatezza della situazione attuale è stata infatti più volte denunciata dall’Acea, nonché riconosciuta di recente dallo stesso Commissario uscente per l’Industria e il Mercato interno, oltre ad essere sottolineata nel Rapporto sulla Competitività presentato da Mario Draghi alla Commissione Europea lo scorso 9 settembre. «Da parte nostra ci impegniamo a collaborare con il Governo per definire un piano pluriennale di sostegno alla transizione energetica nell’automotive, attraverso uno schema incentivi adeguato e una revisione della fiscalità sull’auto aziendale. Una particolare attenzione, nell’immediato, va all’utilizzo dei fondi residui e al recupero delle risorse sottratte al Fondo Automotive dal Dl Coesione, che ammontano a 250 milioni», ha aggiunto Cardinali. In questo quadro, l'Unrae richiede anche l’eliminazione del price cap per la fascia 0-20 g/Km di Co2 o la sua equiparazione alla fascia 21-60 g/Km, per garantire un sistema di incentivi più equo ed efficace.