Urso: «Settore auto al collasso, da Ue serve realismo senza paraocchi ideologici ma con flessibilità e pragmatismo»
«Il settore dell'auto sta collassando in Europa: ogni giorno si annunciano chiusure di stabilimenti e migliaia, decine di migliaia di licenziamenti nell'intera filiera dell'automotive. E' fondamentale affrontare con realismo, senza paraocchi ideologici ma con flessibilità e pragmatismo, quello di cui necessita la nostra Europa». Lo ha detto il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in sessione pubblica al Consiglio Ue Competitività in corso a Bruxelles.
«L’industria europea non può più attendere. Servono certezze, subito, in primis per le imprese energivore e quelle del settore automotive che stanno oggi affrontando le sfide più complesse». Ad affermarlo in un post sui social è il ministro delle Imprese, Adolfo Urso. «Su questo - sottolinea - ho trovato piena intesa con il ministro degli Affari Economici ed Energia della Germania, Katherina Reiche, e con il ministro dell’Industria e dell'Energia della Francia, Marc Ferracci, nel corso dell’incontro trilaterale avuto a Bruxelles, a margine del Consiglio Competitività". Insieme, aggiunge Urso, «chiediamo alla Commissione europea di agire e di farlo ora, per ridare fiducia e stabilità al sistema industriale europeo, a partire dalle industrie strategiche come la siderurgia e la chimica e, sul fronte dell’auto, di avanzare senza indugi su neutralità tecnologica, flessibilità e preferenza europea».
Quindi, ha proseguito il ministro, «occorre che noi decidiamo in fretta su tutti i dossier: quelli delle risorse certamente, come il fondo di competitività, molto importante, ma anche quelle delle regole, che vanno assolutamente riviste con pragmatismo e flessibilità, affinché sia sostenibile l'impegno che le nostre imprese e i nostri lavoratori debbono sviluppare nei prossimi anni». Per questo, prosegue, «noi salutiamo con favore il fondo per la competitività. Riteniamo importante che sia coniugato con gli strumenti già esistenti per il finanziamento delle tecnologie abilitanti. Pensiamo alla strategia europea» per le tecnologie quantistiche e «alle gigafactory per l'intelligenza artificiale». Per l'Italia sono «importanti, finalmente, le misure previste in favore delle piccole e medie imprese e anche, ovviamente, il portale che noi stessi utilizziamo nel nostro Ministero per gli incentivi». Sono fondamentali anche «la semplificazione amministrativa, la neutralità tecnologica sotto tutti gli aspetti», Urso pensa in particolare «al settore dell'auto, che sta collassando in Europa. Ogni giorno si annunciano chiusure di stabilimenti e decine di migliaia di licenziamenti nell'intera filiera dell'automotive. Io ritengo che sia fondamentale affrontare con realismo e senza paraocchi ideologici, quindi con flessibilità e pragmatismo, quello che necessita la nostra Europa», conclude.




