Un parco auto

Vendite auto, una luce in fondo al tunnel: in Italia +9,9% in agosto. Per Stellantis +16,5%. Unrae, in 8 mesi persi 195mila veicoli

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TORINO - Il mercato italiano dell’ auto registra nel mese di agosto un segno positivo con una crescita del 9,9% rispetto allo stesso mese del 2021: le immatricolazioni sono state 71.190. Il consuntivo del periodo gennaio-agosto è comunque ancora in calo del 18,4% con 865.044 auto vendute. Stellantis ha immatricolato nel mese di agosto in Italia 25.228 auto, il 16,5% in più dello stesso mese del 2021, con la quota che sale dal 33,5 al 35,4%. Negli otto mesi il gruppo ha venduto 317.813 vetture, con una flessione del 23% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. La quota è pari al 36,7% rispetto al 38,9% di un anno fa. Dopo 13 mesi di cali consecutivi ad agosto il mercato dell’ auto torna in terreno positivo, «anche se agosto del 2021 con 64.767 unità aveva registrato un crollo di oltre il 27% In otto mesi sono stati persi 195.000 veicoli».

Lo fa notare l’Unrae. Il presidente Michele Crisci ribadisce «la soddisfazione per l’inserimento delle persone giuridiche tra i beneficiari degli incentivi per i veicoli a basse emissioni, sia pur inspiegabilmente limitata al canale del noleggio, ritenendo privo di fondamento distinguere in base alla modalità di approvvigionamento ed escludendo, quindi, nel testo definitivo del Dpcm, quelle che acquistano cash o in leasing. Ora comunque - aggiunge - auspichiamo la massima accelerazione delle procedure previste per la piena operatività del provvedimento, visto l’approssimarsi della scadenza del 31 dicembre quale termine ultimo per godere del beneficio. La velocizzazione dell’iter consentirebbe inoltre la rapida applicazione di un’altra significativa misura relativa al 2022, anch’essa contenuta nel Dpcm, che prevede contributi per l’installazione di ricariche domestiche per i veicoli elettrici».

Il presidente dell’Unrae ribadisce «l’azione di sollecito portata avanti in ogni sede per accelerare l’infrastrutturazione del Paese»: «è necessario che si definisca un puntuale cronoprogramma che indichi tempi, luoghi e tipologie di colonnine pubbliche da installare, nonché i soggetti incaricati di effettuare gli investimenti, oltre ad incentivare in ottica pluriennale la diffusione di infrastrutture di ricarica privata. L’Italia continua a soffrire di un ritardo penalizzante nella diffusione dei punti di ricarica pubblici, pari a fine giugno a 6,1 punti per 100 Km rispetto ad una media europea di 8,2 punti, un numero che ci colloca al 14o posto nel ranking del continente, a grandissima distanza da Paesi leader come Norvegia, Olanda e Svizzera». 

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Giovedì 1 Settembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 04-09-2022 13:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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