Antonella Bruno, capo di Jeep Europa che a Bruxelles ha ritirato il trofeo “Car of The Year” dal presidente di giuria Søren Rasmussen

Antonella Bruno, capo di Jeep Europa: «Molto divertente e compatta, un’icona inedita»

di Alberto Sabbatini
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Era la prima volta che Jeep partecipava alla finale del premio The Car of The Year ed ha stravinto. Dieci paesi su 22 l’hanno messa al primo posto, 21 giornalisti su 57 le hanno assegnato il punteggio più alto. E anche dove non ha primeggiato, si è classificata al peggio al terzo o quarto posto. Quattro 10 e nessuno zero.
Numeri che danno l’idea del gradimento che il piccolo Suv urbano ha ottenuto. Quali i motivi di questo successo? Secondo Antonella Bruno, capo di Jeep Europa che a Bruxelles ha ritirato il trofeo “Car of The Year”, la Avenger è piaciuta perché è la Jeep che non ti aspetti. «È un genere di vettura che oggi sul mercato non esiste: estremamente compatta, molto versatile all’interno, la prima Jeep elettrica ma con un feeling di guida adatto ai clienti europei ed estremamente divertente. In poche parole una vettura completa».

Bruno racconta con gioia che durante la votazione finale era in costante collegamento diretto con la fabbrica polacca di Tichy, dove la Jeep viene costruita, e molti seguivano la premiazione in diretta sugli schermi. «Rappresento un team di oltre mille persone che lavorano da più di tre anni a questo modello con incredibile passione e sono orgogliosa per loro. Abbiamo avuto un successo straordinario: ci rende fieri il fatto che paesi dove tradizionalmente non eravamo popolari abbiano messo la Avenger al primo posto. Come Germania, Gran Bretagna, e Francia. Questo significa che il progetto è stato apprezzato». Bruno ricorda che la Avenger è la prima Jeep interamente pensata e progettata in Europa per gli europei.
Le sue forme sono state disegnate da un italiano, Daniele Calonaci, capo del design europeo Jeep: «È una Jeep 100% europea pensata su misura per gli automobilisti del nostro continente, ma che nello stesso tempo, ovviamente, mantiene le caratteristiche e il Dna tipico di Jeep».

Proprio il designer, Calonaci, spiega il mix di successo della Avenger: «Ha una chimica vincente. Abbiamo preso tutte le caratteristiche tipiche di Jeep, come i sette slot sul muso così simbolici, l’arco sagomato sulle ruote e la forma squadrata, aggiungendo all’auto quel tocco di dinamismo che piace agli europei». 
Aggiunge Marco Montepeluso, responsabile del prodotto: «Le dimensioni sono il suo punto di forza. È una vettura compatta, che significa praticità per l’uso quotidiano ma senza compromessi nella spaziosità interna. Un’auto che riesce ad accogliere cinque persone e i bagagli per un week end fuori città. E poi è ben equipaggiata livello tecnologico e di sicurezza: tutti i contenuti tech sono standard fin dal modello d’ingresso». Ma convincerà gli italiani ad andare in elettrico visto che la propulsione elettrica è una delle sue caratteristiche? Antonella Bruno ci spera: «Dalle prime vendite il 15% delle richieste sono per il motore elettrico, ma proprio per i più restii, in Italia venderemo anche una versione a benzina».

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Martedì 17 Gennaio 2023 - Ultimo aggiornamento: 18-01-2023 19:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA