Uno dei campi prova della prima edizione della Fiera del Fuoristrada

Fiera Internazionale Fuoristrada, spettacolo off-road in scena a Viareggio. Tanti appassionati tra stand e piste prova

di Maurizio Caldera
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VIAREGGIO - L’esperimento è terminato, la prima edizione della Fiera Internazionale Fuoristrada tenutasi a Viareggio lo scorso fine settimana ha vissuto un alternarsi di elogi e qualche nota negativa. Vogliamo cercare di capire cos’è successo e perché?

Voluta fortemente dalla FIF (Federazione Italiana Fuoristrada), la rassegna toscana ha preso il posto del 4x4Fest di Carrara, ma saggiamente non si è tentato di farne una copia conforme. Gli espositori erano, invece, all’aperto, schierati lungo la parte sud del lungomare viareggino, Viale Europa, assistiti per fortuna da giornate piene di sole. Tutto bene, dunque? Si, salvo che di novità non se sono viste: l’unico modello veramente nuovo era il Grenadier, che il colosso chimico inglese Ineos sta preparandosi a lanciare sui mercati di tutto il mondo. I costruttori hanno partecipato direttamente o, in formula indiretta, lasciando il compito ai concessionari. Mancava pressoché in toto, invece, il settore degli accessoristi (presenti direttamente solo Garmin, Midland e Brenta Gomme, oltre all’esordiente Italgiunti, qualificata azienda del settore nautico che ha proposto anche una soluzione adatta all’offroad). Motivo alla base di questa assenza lo statuto stesso della Federazione Fuoristrada, che non prevede scopo di lucro dall’Associazione, impedendo di fatto la vendita diretta di quegli accessori e componenti che, da sempre, hanno costituito il boccone ghiotto per i fuoristradisti convenuti alla rassegna, felici di lasciare la fiera portando con sé 4 ammortizzatori piuttosto che un paraurti uso gravoso o un winch.

Ma si sa, la prima edizione di qualunque evento presenta inevitabilmente delle lacune dovute alla “giovane età”. In questo caso l’aspetto da migliorare a nostro avviso è di annullare la distanza dai proving ground: perché il pubblico potesse accedere alle prove, infatti, era necessario prima registrarsi allo stand FIF sul lungomare, poi raggiungere i tracciati a poco meno di dieci chilometri di distanza, e con molte difficoltà a trovare il posto a meno di non usare un navigatore, infatti erano decisamente poche le indicazioni in grado di guidare i fuoristradisti fino alle 4x4 da provare.

Il pubblico comunque è giunto numeroso, una conferma che il settore del fuoristrada è formato da appassionati, però ci chiediamo, quanti saranno a tornare se non viene ottimizzata la formula attuale?

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Lunedì 18 Ottobre 2021 - Ultimo aggiornamento: 20-10-2021 18:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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