La nuova Range Rover Sport affronta guadi impegnativi con grande facilità

Nuova Range Sport senza rivali:
la regina del fuoristrada è una GT

di Nicola Desiderio
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KEMBLE – Una Range Rover Sport, di nome e di fatto. È quella che arriva dopo la Range Rover andando a completare la parte alta della gamma Land Rover che ora conta tre modelli nuovi di zecca insieme all’Evoque e può confrontarsi ad armi pari con tutti i marchi lusso facendo valere tutta la forza e il fascino dell’Ovale britannico, unico costruttore al mondo – oltre all’americana Jeep – a dedicarsi esclusivamente a fuoristrada e SUV.

Ha decisamente un altro passo. La Sport è figlia del progetto Range Rover dunque è tutta in alluminio e pesa 420 kg in meno, ma non è semplicemente la sorella vestita in modo più dinamico e sfizioso. Il 75% delle parti infatti è specifico e anche lo stile rappresenta una sintesi tra quanto visto sulla nuova Range e la Evoque. Il risultato è gradevole, offre un cx di 0,34 e distingue la nuova nata dall’ammiraglia più di quanto non succedesse in passato quando la Sport si chiamava Range Rover, ma derivava in realtà dalla Discovery, dunque aveva una struttura con carrozzeria separata dal telaio, più orientata al fuoristrada e meno favorevole per comfort e abitabilità. A fronte di una lunghezza di 4,85 metri (+62 mm), il passo si è allungato fino a 2.923 mm (+178 mm) e questo va a vantaggio dei passeggeri posteriori che ora hanno 24 mm in più per le ginocchia, maggiore agio per la testa e un’accessibilità decisamente migliorata grazie alla maggiore estensione della portiera. Altra novità assoluta è la possibilità di avere la configurazione a 7 posti, con i due sedili posteriori a scomparsa grazie ad un raffinato sistema motorizzato, così come elettrica è l’apertura del portellone anche con il telecomando. Viaggiando in 5, Land Rover dice che la capacità è cresciuta del 9% rispetto al passato con un volume dichiarato di 784 litri, ma altro non è dato di sapere.

Una supercar che non ha paura della città. Completamente nuove anche la plancia e la strumentazione. Il numero dei comandi è stato dimezzato e ancora più sofisticato è il sistema di controllo multifunzione attraverso lo schermo a sfioramento da 8 pollici a doppia visuale così che il guidatore può tenere sotto controllo la navigazione e altre funzioni mentre il passeggero vede la tv. La strumentazione è tutta digitale su un display ad alta definizione da 12,3 pollici e, per la prima volta su una Land Rover, c’è anche l’head-up display. Per gli impianti audio si va fino a quello targato Meridian da 1.700 Watt con 23 altoparlanti, per la climatizzazione c’è un impianto bi-zona programmabile o un trizona mentre per la connettività ci sono l’hotspot wi-fi, la chiamata automatica in caso di incidente o quella in caso di panne e, grazie all’applicazione InControl, la segnalazione direttamente sullo smartphone del possessore di informazioni sulla vettura e addirittura se la stanno rubando. Enorme la lista delle dotazioni per la sicurezza e il comfort a cominciare dai sistemi di frenata automatica e la regolazione attiva della velocità fino allo stop, per l’angolo cieco, il cambio di corsia, la commutazione automatica dei fari e per il riconoscimento dei segnali. Di livello assoluto la dotazione che riguarda la “sorveglianza” intorno al veicolo e ne facilita l’utilizzo in città. La vettura può infilarsi da sola in qualsiasi tipo di parcheggio e in più, grazie a un sistema composto da sensori e 5 telecamere, avvisa se arrivano vetture o ci sono oggetti nelle vicinanze mentre si fa la retromarcia. Il sistema inoltre facilita le manovre di aggancio con il traino – la capacità è di 3.500 kg – e consente di avere sotto controllo ogni angolo anche nel fuoristrada più difficile.

L’alluminio taglia i quintali non la tecnologia. Ma veniamo all’hardware della nuova Range Rover. La scocca è completamente in alluminio, pesa il 39% in meno – pari a circa 300 kg in meno! – ed è più rigida del 25%, ha una massa meglio bilanciata sui due assali e un baricentro più vicino al suolo di circa 30 mm. Del metallo leggero sono fatte anche le sospensioni, anteriori a doppio braccio oscillante e posteriori multilink, con ammortizzatori sono a controllo elettronico, molle ad aria sono regolabili in altezza – si abbassano di 50 mm da fermo per facilitare l’accessibilità e si alzano di 35 o 65 mm – e barre antirollio attive, per limitare il coricamento in curva e, allo stesso tempo, garantire nel fuoristrada la massima escursione, anch’essa cresciuta rispetto al passato. Nuovo anche il sistema di trazione integrale che è ora basato su un giunto centrale a lamelle al posto del differenziale meccanico che ripartisce la coppia al 50% e può assegnare il 100% a uno dei due assali. Nuovo anche il sistema di controllo Terrain Response 2 che, oltre alle classiche 5 posizioni (tra cui quella Dynamic per la guida sportiva), ha anche quella automatica che si riconosce da sola tipo di fondo adattando motore, trasmissione e autotelaio. Il riduttore è ancora più spinto (2,93:1), ma per la prima volta per una Range Rover, vi si può anche rinunciare risparmiando 18 kg. In questo caso, la ripartizione della coppia tar avantreno e retrotreno è gestita da un giunto centrale Torsen che assegna di base il 58% alle ruote posteriori, ma può arrivare fino al 78% mentre le ruote anteriori possono riceverne al massimo il 62%. Per esaltare ulteriormente la sportività sull’asfalto, il differenziale posteriore può essere di tipo attivo che in curva trasferisce automaticamente la maggior parte della coppia alla ruota esterna interagendo con l’ESC per frenare contemporaneamente la ruota interna.

Guardare dentro al guado. Il cambio è per tutte le versioni un automatico a 8 rapporti con funzione sequenziale con selezione attraverso la leva – uguale a quella della Jaguar F-Type – o le levette dietro al volante. Nuovo anche lo sterzo, più diretto del 10% e a servoassistenza elettromeccanica per ridurre l’assorbimento di energia, adattarsi meglio a tutte le situazione e fornire anche il parcheggio automatico, una funzionalità prima impensabile su un’auto di questa stazza. Due gli impianti frenanti: uno con dischi autoventilanti, anteriori da 360 mm e 350 mm posteriori, e uno fornito dalla Brembo con dischi rispettivamente da 380 mm e 365 mm, per le versioni più potenti. Eppure, con tutte queste modifiche orientate al comportamento stradale, sono migliorati gli angoli caratteristici l’altezza massima dal suolo è di 278 mm e la profondità di guado è pari a ben 850 mm (+150 mm), anzi ora c’è un innovativo sistema che lo misura automaticamente. Le ruote possono essere da 19 e fino a 22 pollici, tutte studiate per un utilizzo a 360 gradi del mezzo, ma volendo ci sono anche coperture specifiche per il fuoristrada puro.

Più leggerezza uguale prestazioni ed efficienza. Ampia la gamma motori la cui efficienza è migliorata dal 7% fino al 24%, grazie non solo alla diminuzione del peso, ma anche per lo stop&start. Tutti sono ad iniezione diretta. Quelli a benzina vedono un V8 aspirato 5 litri da 375 cv affiancato da due unità con compressore volumetrico: V6 3 litri da 340 cv e V8 5 litri da 510 cv con la quale la Range Rover Sport dà il suo meglio in fatto di prestazioni (250 km/h autolimitati e 0-100 km in 5,3 secondi) e che sarà l’unica ad arrivare in Italia insieme ai diesel V6 3 litri con sovralimentazione biturbo sequenziale in due livelli di potenza: 249 cv – depotenziata per noi da 258 cv per motivi fiscali – e 292 cv, entrambi con una coppia di 600 Nm e con emissioni di CO2 sotto i 200 g/km. Per migliorare il comfort ci sono supporti motore attivi. In arrivo anche il V8 4,4 litri da 339 cv e 700 Nm cui seguirà entro la fine dell’anno la versione ibrida diesel con il V6 e l’elettrico per emissioni di CO2 pari a 169 g/km di CO2. Nel 2014 infine dovrebbe arrivare anche un 4 cilindri, una necessità dettata dal trend di mercato, e che dovrebbe portare il peso complessivo della vettura sotto la soglia delle 2 tonnellate.

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Giovedì 18 Luglio 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 16:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA