La nuova Opel Insignia berlina durante la prova su strada

Nuova Opel Insignia: prestazioni al top
consumi ed emissioni ai minimi

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

FRANCOFORTE - Nata nel 2006 con il nuovo linguaggio stilistico di Opel, venduta in 600.000 unità (40.000 in Italia) e dunque affermatasi come una delle migliori auto medie di categoria “non premium” (per intendersi: si è misurata con rivali come Ford Mondeo, Toyota Avensis, Peugeot 508, Citroen C5, Skoda Superb, e dal 2009 ha sempre occupato una delle prime tre posizioni nella classifica delle vendite), la Opel Insignia viene ora aggiornata con un profondo restyling che dà origine a quella che a Russelsheim chiamano tout court New Insignia.

Sullo stile è stato fatto un lavoro in profondità, così come sulle motorizzazioni, sui sistemi di connettività e sull’assistenza alla guida. Una peculiarità, quest’ultima, che ha contraddistinto il modello sin dall’inizio, e che negli ultimi aggiornamenti si arricchisce di sistemi all’avanguardia, comprensivi persino del manuale d’uso e manutenzione interattivo. Tutto ciò – vale la pena dirlo subito – senza intervenire sul listino, che resta invariato, con un range compreso tra 27.450 e 31.750 euro (1000 in più le Sports Tourer, ed esclusa la OPC).

Declinata per l’Italia in quattro modelli – berlina quattro porte, Sports Tourer (station wagon), Country Tourer (4x4 allroad) e OPC (sportiva ad alte prestazioni) – la nuova media della Opel riveste un ruolo di primissimo piano nell’offensiva di prodotto annunciata da Karl Thomas Neumann, presidente di GM Europa e Ceo di Opel: 23 nuovi modelli entro il 2016 e investimenti per 4 miliardi di euro per una nuova famiglia di motori più moderni ed efficienti. Il tutto, lavorando all’evoluzione di uno stile ispirato alle avveniristiche soluzioni sperimentate sul concept Monza, recentemente esposto al Salone di Francoforte, proprio accanto alla New Insignia.

Arte scultorea e precisione tedesca. Su questa accoppiata, come è noto, si fonda il rinnovamento stilistico di Opel, che nella nuova Insignia è stato mirato in particolare ad ottimizzare la già buona aerodinamica della prima serie, concentrandosi su dettagli del frontale e della coda e sul sottoscocca. Escludendo antiestetiche appendici e lavorando essenzialmente sulla griglia anteriore (ora più larga e sistemata più in basso, in grado di regolarsi autonomamente nella versione EcoFlex) e sullo spoiler posteriore integrato nell’estremità del baule, è venuto fuori un design che integra al meglio forma e funzione, e con il miglior Cx della categoria (0,25). Inoltre è stato rivisto il disegno dei gruppi ottici, in alcuni allestimenti costituiti da lampade bi-xenon e da fari autoadattivi (a richiesta sono anche disponibili le luci a Led per la marcia diurna). Insomma, la nuova Insignia è davvero quel che suol dirsi “una bella macchina”, dalla linea pulita, elegante e aerodinamica. E il discorso riguarda sia la berlina quattro porte (da noi non viene commercializzata la hatchback a cinque porte), sia la familiare Sports Tourer e la più muscolosa Country Tourer a trazione integrale.

Rivisti in meglio anche gli interni. Qualità dei materiali e dell’assemblaggio sono fuori discussione. I sedili sono comodi e avvolgenti, con regolazioni e finiture degne di auto di categoria superiore. Nelle versioni top di gamma non mancano preziosi ed eleganti i rivestimenti in nappa. Quanto all’ergonomia, è stato fatto un gran lavoro di semplificazione: seguendo le indicazioni della critica, infatti, è stato diminuito il numero di tasti e comandi, in modo da semplificare il controllo delle varie funzioni riducendo le occasioni di distrazione dalla guida. L’attenzione è stata concentrata su comandi chiari, semplici e intuitivi. La console centrale è stata ridisegnata per fare spazio al sistema multimediale Intellilink con schermo da 8" e sistema di controllo touchpad vicino alla leva del cambio.

La Insignia è sempre connessa, e sorprendente è la facilità con cui si può accedere a tutte le funzioni utilizzando differenti modalità: con i pulsanti; toccando lo schermo; ricorrendo al comando vocale, oppure servendosi del succitato touchpad, una sorta di mouse integrato al centro della console centrale, tra i due sedili: basta un dito e sul display da 8 pollici, con immagini in 3D, compare la freccetta che si muove verso i servizi desiderati. Naturalmente, come detto, il grande schermo a colori da 8 pollici può essere utilizzato anche con il sistema touch-screen e non mancano comandi vocali per l’accesso a varie funzioni. Se non bastasse, in caso di avaria l’App My Opel Manual scaricabile permette di scansionare con lo smartphone qualsiasi parte della meccanica, per sapere in tempo reale quali problemi impediscano il regolare funzionamento dell’auto. “Su questo fronte – dicono alla Opel – non temiamo confronti, siamo primi nel segmento”.

La guida è assistita da una serie di sistemi di protezione che si inseriscono nel solco delle esperienze maturate sin dal 2006, quando la “media” di casa Opel si segnalò come la più aperta, tra le vetture di prezzo accessibile, all’introduzione di tecnologia mirata alla sicurezza stradale, a cominciare dall’Opel Eye. E dunque non mancano, tra le tante dotazioni, le indicazioni dei limiti di velocità nella strumentazione, il radar che controlla la distanza di sicurezza, il segnalatore del superamento della corsia centrale (o laterale), l’allarme di veicolo presente nell’angolo cieco.

Merita una sottolineatura un particolare significativo, a vantaggio della sicurezza attiva: sistemi di assistenza a parte, l’Insignia sta sempre ben ancorata alla strada, sia su percorsi autostradali veloci, sia nel misto stretto. Ciò grazie all’ultima evoluzione dell’autotelaio FlexRide con Adaptive Stability Technology, che aiuta il veicolo ad adattarsi continuamente alle situazioni di guida, intervenendo su vari parametri, come la rigidità degli ammortizzatori, la risposta del pedale dell’acceleratore, l’intervento dell’Esp, la resistenza del servosterzo ad effetto variabile.

In Italia sono disponibili motorizzazioni benzina e diesel, più un bifuel benzina/Gpl. Le versioni a gasolio saranno prevedibilmente le più richieste sul nostro mercato, dove prenota un posto da leader la Insignia 2.0 140 cv/370 Nm, accreditata dalla Casa di consumi minimi (3,7 litri/100 km) e di emissioni contenute in appena 99 g/km. Ciò grazie anche allo Start/Stop e ai rapporti specifici del cambio (manuale) a 6 marce (su altre versioni è disponibile anche l’automatico). “Vogliamo che questa motorizzazione diventi il punto di riferimento dell’intera gamma” dice Roberto Matteucci, amministratore delegato di Opel Italia, sottolineando lo sforzo ingegneristico compiuto dalla Casa madre, che ha comportato un guadagno di 10 cavalli senza incidere su consumi ed emissioni, anzi riducendoli del 14 e del 13%. Restano eccellenti, tra l’altro, anche i valori della Insignia Sports Tourer, per la quale la CO2 sfora di appena 4 grammi oltre i 100.

Provata su strada, anzi sull’autostrada tedesca nei dintorni di Francoforte, la Insignia così motorizzata si è rivelata in grado di viaggiare a 140 km/h, al regime di appena 2000 giri, con rumorosità e vibrazioni assolutamente impercettibili. Per chi punta alle prestazioni, ci sono anche un 2.0 litri da 163 cv e un biturbo da 195. Tra i propulsori a benzina spicca invece il nuovo 4 cilindri SIDI (Spark Ingnition Direct Injection) con cubatura di 1,6 litri, ma con potenza di ben 170 cv e coppia di 260 Nm (280 con l’overboost). Costruito facendo ricorso a parti in alluminio, sfrutta l’impiego di due alberi controrotanti per ridurre le vibrzioni e ottimizzare rendimento ed efficienza. Con 5,9 litri/100 km e CO2 ferma a 139 g/km è il miglior 1600 di classe media. Lo abbiamo provato e siamo rimasti sbalorditi dalle reazioni ai bassi e agli alti regimi. Peccato che al momento non sia previsto sulla familiare Sports Tourer. L’opzione Gpl è invece disponibile sul più piccolo dei motori in gamma, l’1,4 litri da 140 cv, che pure contiene le emissioni su livelli interessanti (da 124 a 129 gr/km) e già risponde alle future normative Euro 6.

In materia di prestazioni, la Insignia OPC è l’auto simbolo di una tecnologia avanzata, capace di regalare sensazioni quasi da supercar pur al volante di una pacifica berlina a cinque posti. Il trucco sta nel motore V6 2,8 litri turbo da 325 cv, che consente una accelerazione sullo 0-100 nel tempo di 6 secondi e una velocità massima di 270 km/h (a richiesta autolimitata a 250). Impegnativa e ben più costosa (42.450 euro) la OPC rappresenterà l’1% delle vendite Insignia. Il resto della gamma arriva invece sul mercato italiano con un listino compreso tra 27.450 e 31.750 euro (1000 euro in più le versioni familiari Sports Tourer), all’interno del quale si segnala per il conveniente rapporto qualità/prezzo la Advance 2.0 litri turbodiesel CDTI 140 cv, proposta a 29.250 euro.

Per chi vuole la trazione integrale c’è la Country Tourer, un “quasi Suv” che si segnala invece per le qualità dinamiche su terreni difficili, ma anche per un aspetto molto moderno, sospeso tra la linea piacevole di una station wagon e le caratteristiche di uno Sport Utility. Insomma, un compromesso ideale, destinato a chi fa un uso intenso dell’auto anche su percorsi innevati o sterrati. La Country è in pratica una versione Allroad della Insignia Sports Tourer, che si fa notare esteticamente per la maggiore altezza da terra (2 cm), i cerchi in lega da 17” o da 18” (la variazione non richiede sovrapprezzo), le protezioni sottoscocca, i rivestimenti specifici dei passaruota e della parte inferiore della carrozzeria, i doppi scarichi. Sul piano meccanico, sfrutta una trasmissione 4x4 con giunto Haldex e differenziale elettronico autobloccante, che inserisce automaticamente la trazione anche sulle ruote posteriori solo quando se ne ravvisa la necessità. Due le motorizzazioni, entrambe 2.0 litri: CDTI 163 cv o CDTI biturbo da 195. Esclusa, invece, la potente motorizzazione benzina da 250 cv, non prevista per l’Italia.

  • condividi l'articolo
Martedì 1 Ottobre 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 16:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA