L'Alfa Romeo Gloria esposta al salone di Ginevra da IED

Il Salone più bello accende i motori:
a Ginevra eletta anche l'Auto dell'Anno

di Giampiero Bottino
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GINEVRA - Se si dovesse indire un referendum tra i frequentatori abituali, per passione o per professione, dei saloni automobilistici per incoronare la manifestazione più bella, probabilmente il salone di Ginevra vincerebbe e mani basse, raccogliendo un autentico plebiscito. Comodo da raggiungere tramite un'eccellente rete stradale che lo rende di fatto più vicino a Torino che a Zurigo, a pochi minuti di cammino dall'aeroporto internazionale di Cointrin nella cui stazione ferroviaria sostano anche i temi a lunga percorrenza, il Palexpo che ne è la tradizionale casa è un esempio di logistica intelligente ed efficiente.

I vantaggi. La razionale disposizione dei padiglioni e degli stand, le dimensioni lontane anni luce dall'inutile e controproducente gigantismo di Francoforte (e anche di Parigi, che ne sta seguendo la strada ma che almeno può contare sul fascino della «Ville lumiére»), le distanze ragionevoli per i visitatori appiedati fanno ampiamente perdonare quello che, per gli addetti ai lavori più che per gli spettatori paganti, è l'unico neo: l'affollamento delle conferenze stampa che, essendo ben 65 solo nella prima giornata stampa, si svolgono spesso in contemporanea. Un difetto peraltro ascrivibile, più che all'organizzazione, all'ostinazione con cui le aziende espositrici ricorrono a questo rito ormai consunto anche quando hanno poco a nulla di concreto da comunicare.

Pari opportunità. Ma il più grande merito del Salone è sua la neutralità: non avendo un'industria locale da sostenere e privilegiare, mette tutti sullo stesso piano, a prescindere dalla provenienza. A Ginevra sono state di casa le imponenti berlinone americane tutte pinne e cromature di qualche decennio fa, come pure in tempi più recenti le vetture giapponesi prima e coreane poi. Un campo neutro che con questa edizione potrebbe segnare l'anno zero dell'espansione cinese nell'Europa dell'auto. Da Pechino arriva una sola marca, la finora sconosciuta Qoros che fa capo al gruppo Geely. Secondo il direttore generale della rassegna André Hefti, che ne ha approfondito la conoscenza durante la trattativa per la partecipazione, l'azienda vuole sbarcare in Europa con prodotti adatti alla clientela europea per stile (firmato da Gert Hildebrand, ex responsabile del design Mini) e qualità costruttiva (l'assemblaggio si avvale della collaborazione di Magna International).

Debuttanti. Solo il tempo dirà se questa avventura interromperà la tradizione del mordi e fuggi che ha fino caratterizzato la presenza cinese ai saloni europei (Ginevra e non solo), affidata ad apparizioni sporadiche regolarmente rimaste senza seguito. Cinesi a parte, il salone svizzero conferma anche quest'anno di essere un'autentica fucina di novità. Magari le 130 anteprime mondiali ed europee annunciate dagli organizzatori non sono tutte destinate a lasciare il segno, ma certamente tra vetture di serie e concept car i motivi d'interesse sono numerosi. Basti pensare alla cabriolet Opel Cascada piuttosto che alla Renault Captur e alla versione di serie della Peugeot 2008 con cui le due case francesi si preparano a entrare nella pormettente nicchia degli «urban crossover». Oppure all'Audi A3 e-Tron e alle nuove Skoda Octavia Wagon e Nissan Note, alla Mercedes A45 AMG che per la prima volta propone una Classe A rivisitata e potenziata dagli specialisti dell'atelier sportivo. Senza contare il mondo del lusso, di casa nella raffinata e ricca città elvetica e degnamente rappresentate per l'occasione dalla Rolls Royce Wraith, dalla Bentley Flying Spur e dalla nuova Ferrari, che certamente ci sarà ma sulla quale al momento in cui scriviamo non ci sono anticipazioni.

Eventi. La novità non riguardano però solo i prodotti, ma anche le iniziative collaterali. Sparisce ad esempio il padiglione verde e le auto ecologiche - sia quelle ad alimentazioni alternative sia quelle convenzionali ma con emissioni di CO2 inferiori a 100 g/km, che valgono circa il 10% di tutte le auto esposte - saranno distribuite negli stand della rispettive marche, seppur collegate dal filo rosso di una brochure multilingue che ne contiene l'elenco e che sarà stampato in 700.000 copie da distribuire gratuitamente ai visitatori. Tra le altre iniziative, nuovo è il Geneva Future Mobility Forum, un ciclo di conferenze in programma due volte al giorno dall'8 al 15 marzo. Dieci oratori affronteranno diversi temi riferiti al settore auto: dalla tecnologia all'ecologia, dallo sport alla sicurezza, dalla politica alla pubblicità. Si tratta di eventi aperti al pubblico e gratuiti per i visitatori del salone.

Premio. Infine, per il secondo anno consecutivo al salone verrà proclamata l'«Auto dell'anno». Il prestigioso riconoscimento assegnato di 59 giornalisti specializzati di 23 Paesi europei verrà assegnato nel corso di una breve cerimonia in programma alla viglia della prima giornata stampa, e cioè lunedì 4 marzo alle 15. L'ambita corona, conquistata l'anno scorso dalle gemelle «verdi» Opel Ampera/Chevrolet Volt, verrà attribuita dopo l'ultimo spoglio che porterà alla formazione del terzetto delle finaliste dopo che la prima fase delle selezioni ha individuate le 8 candidate al titolo: Ford B-Max, Volvo V40, Peugeot 208, Renault Clio, Volkswagen Golf, Mercedes Classe A, Hyundai i30 e le gemelle sportive Toyota GT86/Subaru BRZ.

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Mercoledì 27 Febbraio 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 18:27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA