GINEVRA - Il recente Salone di Ginevra ha consacrato una volta di più l’eccellenza del made in Italy applicato al design più avanzato. E la Italdesign di Giugiaro ha recitato per l’ennesima volta un ruolo da protagonista assoluta, grazie a Parcour, concept rivoluzionario che mette insieme, con soluzioni ardite, il meglio di un Suv e di una supercar ad altissime prestazioni. Una proposta innovativa, che ha sollevato stupore e ammirazione ed ha fruttato all’atelier italiano di proprietà tedesca (la Italdesign fa parte dal 2010 di Volkswagen Group) il premio per il “Concept Best in Show” assegnato dalla prestigiosa rivista americana AutoWeek. Il cui direttore, Wes Raynal, ha dichiarato, senza tanti giri di parole: “La proposta di Giugiaro ci ha lasciati letteralmente estasiati”.

Il nome spiega tutto. Parcour è una disciplina che viene praticata negli spazi urbani da atleti un po’ svitati in grado di superare gli ostacoli più impegnativi utilizzando forza e agilità, abbinate ad una buona dose di fantasia. Esattamente la filosofia che ha ispirato il progetto di Giugiaro, mirato a creare un’auto capace di assolvere al doppio ruolo di indomabile fuoristrada e di granturismo ad altissime prestazioni. Il tutto, con il valore aggiunto dell’opzione chiusa/aperta. “Finora – ha dichiarato il designer torinese – siamo stati abituati alle sportive basse e filanti, auto che viaggiano a pochi centimetri dall’asfalto levigato delle strade o dei circuiti, ma del tutto inadatte ad altri percorsi. Con Parcour vogliamo dimostrare che si può disporre di auto sportive in grado di fare anche altro: affrontare la neve alta, marciare senza problemi su terreni impervi, superare buche e dossi come un vero fuoristrada”.

Coupè-Suv ad alte prestazioni. Parcour trasmette a prima vista i suoi contenuti innovativi. Lo stile, infatti, mette insieme linee filanti e muscolari, agilità e robustezza. Molti particolari sono stati studiati in funzione della penetrazione aerodinamica, altri per favorire invece la marcia in offroad. Tra questi, la sistemazione degli scarichi in posizione molto alta e i grandi cerchi in lega da 22 pollici, alloggiati all’interno di passaruota di forma inedita, ottagonale. La sportività di base è “trasmessa” dai due posti secchi e, soprattutto, dalla motorizzazione Lamborghini di origine Gallardo (V10 3,8 litri 550 cv) abbinata al sistema di trazione integrale, che assicura – secondo i dati forniti dal costruttore – una velocità massima di 320 km/h e accelerazione 0-100 in 3,6 secondi.

In offroad come un autentico Suv. Per la marcia in fuoristrada sono previsti accorgimenti specifici, come la possibilità di sollevare l’auto, che può avere una altezza da terra variabile. I doppi ammortizzatori, orizzontali e verticali, sono regolabili da chi sta al volante grazie ad un sistema elettronico azionabile dalla console centrale, dove si fa notare un monitor multifunzione a cristalli liquidi. Le impostazioni di guida disponibili sono quattro: comfort, offroad, inverno, alta velocità. A seconda della modalità selezionata, la grafica del monitor sistemato davanti al guidatore cambia il colore dell’illuminazione: bianca per comfort, rossa per sport, arancione per offroad, blu per il ghiaccio.

Un futuro tutto da scoprire. Al momento Parcour è un concept, dunque una proposta di stile (e di contenuti) non legata ad un progetto produttivo. Tuttavia non è escluso che in futuro venga valutata la possibilità di battere una strada di questo tipo, pensando soprattutto all’enorme potenziale dei mercati orientali, arabi e cinesi, ma anche agli Stati Uniti, dove il coupè-Suv ad alte prestazioni potrebbe trovare i suoi spazi. “Del resto – ha osservato Giugiaro nei giorni di Ginevra – quando uscirono i primi fuoristrada erano guardati con sospetto e curiosità, e soltanto con il tempo sono diventati un fenomeno di massa. Anche Parcour, dunque, può aprire una nuova strada”.