Una delle prime foto della nuova Lamborghini Uracan che sarà svelata al salone di Ginevra

Lamborghini, la furia di Huracan:
l'erede di Gallardo è il toro più scatenato

di Sergio Troise
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NAPOLI - Sarà presentata a marzo al Salone di Ginevra e messa in vendita subito dopo, ma è già definita in tutti i dettagli e pronta a fare un giro del mondo in 60 tappe per mostrarsi in anteprima, nel corso di 130 eventi “privati”, ai potenziali clienti (rigorosamente benestanti e appassionati di auto ad alte prestazioni). E’ la Lamborghini Huracan LP 610-4, attesissima erede della Gallardo, l’auto più venduta nella storia della casa di Sant’Agata Bolognese, con oltre 14.000 unità in dieci anni.

Dopo tanto tempo era necessaria una svolta. E infatti in Lamborghini parlano apertamente dell’inizio di una nuova era e si sbilanciano fino a definire la neonata supercar “il nuovo punto di riferimento della categoria”. Viene comunque rispettata la tradizione di battezzare l’auto con il nome di un toro: Huracan, cioè Uragano, richiama sì la forza devastante della natura, ma è anche il nome di un toro da combattimento della razza spagnola Conte de La Patilla, che diventò famoso per il suo straordinario coraggio e per una leggendaria corrida combattuta nel 1879 ad Alicante.

La nuova supercar si segnala per un design tipicamente Lamborghini, firmato da Filippo Perini, che ha messo insieme soluzioni già sperimentate sulla Aventador e sulla Sesto Elemento, senza tuttavia raggiungere le medesime esasperazioni. Una linea continua, profilata e tagliente, aggressiva e dinamica, unisce il profilo, come se parte anteriore, abitacolo e coda fossero racchiusi in un unico pezzo. La finestratura laterale ha forma esagonale; fari e luci sono rigorosamente full-led, mentre la scocca è costituita da una struttura ibrida che associa parti in alluminio e fibra di carbonio. Ciò favorisce la rigidità e, soprattutto, contiene il peso, che è di 1422 kg (poco se si considera l’incidenza della trazione integrale e del motore V10), con rapporto peso/potenza di 2,33 kg/cv. L’obiettivo perseguito dai progettisti era realizzare una supercar “facile”, in grado di stare in strada senza impegnare eccessivamente il guidatore: in quanto erede della Gallardo, la Huracan vuole essere infatti l’entry level della gamma di Sant’Agata, superpotente e superveloce, ma non proibitiva.

Il motore è una evoluzione del V10 5,2 litri della Gallardo con potenza di ben 610 cv (50 in più del predecessore da cui deriva) e 560 Nm (a 6500 giri), capace di spingere la vettura alla velocità massima di 325 km/h, con passaggio da 0 a 100 in 3,2 secondi (0-200 in 9,9). Confermata, come detto, la trazione integrale a controllo elettronico, il motore è collocato in posizione posteriore/centrale ed è abbinato per la prima volta ad un cambio automatico/sequenziale 7 marce a doppia frizione, in sostituzione dell’antiquato robotizzato della Gallardo. Si presume che questo nuovo cambio assicuri una guida più fluida e cambiate più dolci e veloci. In casa Lamborghini non amano parlarne apertamente, ma è chiaro il ruolo del know-how Audi, come è logico che sia per un marchio controllato dalla casa di Ingolstadt.

Quanto al “divertimento di guida”, dovrebbe essere garantito dalla possibilità di scelta tra i settaggi Strada, Sport e Corsa, che influiscono sulle risposte dell’acceleratore, del cambio, dei sistemi di controllo della stabilità e della trazione, nonché sulla rumorosità allo scarico. A supporto della sicurezza ci sono i freni carboceramici forniti di serie, mentre nella lista degli optional figureranno il sistema Dynamic Steering (incide sul servosterzo col mutare della velocità), e l’assetto variabile con sospensioni magnetoreologiche. Secondo le anticipazioni fornite dalla Casa, inoltre, la “belva” non sarebbe particolarmente vorace e già rispetta la normativa Euro 6 in materia di emissioni: Lamborghini assicura che grazie all’inedito sistema di iniezione diretta stratificata (IDS) e allo Stop/Start è possibile contenere i consumi nel ciclo misto a 12,5 litri/100 km (13,7 litri era il consumo della Gallardo) e la CO2 a 290 gr/km. Non male per una supercar.

Gli interni sono realizzati con cura artigianale e le possibilità di personalizzazione saranno molto ampie, in modo da accontentare i clienti più diversi: un accorgimento necessario, visto che l’auto sarà commercializzata su scala globale, con particolare interesse per i mercati degli Usa e della Cina. Come sulle migliori supercar, abbondano le pelli pregiate e i rivestimenti in alcantara, mentre la strumentazione si distingue per il grande schermo da 12,3 pollici che contiene tutte le informazioni digitali utili per chi guida, dal contagiri al navigatore, dal tachimetro all’infotainment. Il cockpit è in stile aeronautico (ricorda un aereo da guerra) e la messa in moto a pulsante richiama quella dei jet militari. Inutile dire che i posti sono rigorosamente due e che lo spazio per i bagagli è limitato. Presto per conoscere il prezzo, ma si ipotizza che il listino oscillerà tra i 200.000 ed i 230.000 euro e che sfiderà frontalmente la Ferrari 458 Italia in quella nicchia del lusso e della potenza che incarna le eccellenze del made in Italy rombante.

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Giovedì 26 Dicembre 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 15:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA