Il Ceo di Fincantieri China, Fabrizio Ferri, e Sun Wei, vicepresidente Cssc

Fincantieri si espande in Cina: intesa con il colosso cantieristico China State Shipbuilding Corporation

di Antonino Pane
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TRIESTE - Aumenta la cooperazione industriale tra l’Italia e la Cina. Ci ha pensato Fincantieri che con il ad  Giuseppe Bono ha firmato un Memorandum of Understanding con la China State Shipbuilding Corporation (CSSC), il maggiore conglomerato cantieristico cinese. Un accordo rilevantissimo che potrebbe portare alla costruzione in Cina di navi da crociera per il mercato cinese. I due gruppi già collaborano da anni e la reciproca fiducia ha consentito , un l’ampliamento della cooperazione industriale  nel settore delle costruzioni navali mercantili.

Un traguardo importante. E la conferma è arrivata da Pechino dove alla firma dell’intesa tra l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono e del Chairman di CSSC Lei Fanpei, hanno presenziato anche il ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria e l’ad di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo.  «L’intesa prevede - spiegano in Fincantieri - che le parti discutano la possibilità di allargare la loro attuale collaborazione, che include una joint venture dedicata alle prime unità da crociera mai realizzate in Cina per il mercato locale e altre attività affini, anche ad un numero di progetti di ricerca e sviluppo in molteplici aree della navalmeccanica, tra cui: unità per il settore oil & gas; cruise-ferry; mega-yacht; navi speciali; infrastrutture in acciaio; sistemi, ingegneria e marine procurement, nonché cabine, interni e la creazione di una catena di fornitura nel comparto crocieristico. Il perimetro dell’accordo potrebbe essere ulteriormente esteso qualora ne venissero ravvisate le opportunità».

Nel dettaglio l’intesa prevede che Fincantieri e CSSC formeranno un gruppo di lavoro congiunto, composto da 6 membri, 3 per parte, qualificati da specifiche competenze, che prevede di concludere entro la fine dell’anno le attività preliminari frutto dell’accordo, ovvero la definizione delle potenzialità di ciascuna delle aree individuate, l’analisi del mercato con l’identificazione dei canali di vendita preferenziali, la potenziale partnership tra CSSC e società del gruppo Fincantieri o della sua filiera produttiva.

Non bisogna dimenticare, inoltre, e da qui l’acceesciuta fiducia tra i due colossi industriali che nel febbraio del 2017 Fincantieri, CSSC e Carnival Corporation hanno stipulato un accordo vincolante per la costruzione presso il cantiere di Shanghai Waigaoqiao Shipbuilding (SWS) di due navi da crociera, e ulteriori quattro in opzione. Il gruppo ha inoltre firmato una lettera di intenti (LOI) con CSSC e con il distretto di Baoshan della città di Shanghai per lo sviluppo della supply chain dedicata alle attività crocieristiche, ma anche cantieristiche e marittime, e un accordo di cooperazione esclusiva nell’ambito delle riparazioni e trasformazioni navali con Huarun Dadong Dockyard (HRDD), tra i maggiori cantieri cinesi specializzati in repair and refitting, volto a servire le navi da crociera che hanno come base operativa la Cina.

«Questo accordo - ha sottolineato Bono -  è un ulteriore riconoscimento della nostra decisione di accedere alle grandi potenzialità rappresentate dalla Cina. Agendo come first mover in ambito navalmeccanico oggi siamo in grado di creare ulteriori opportunità per le piccole e medie imprese del nostro indotto, consolidando con successo i rapporti con i maggiori gruppi del settore nel Paese, e allo stesso tempo di continuare a fare altrettanto in Occidente, sfruttando il boom del comparto crocieristico e mantenendo le leadership acquisite».

 

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Giovedì 30 Agosto 2018 - Ultimo aggiornamento: 31-08-2018 13:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2018-08-31 07:24:11
Non vorrei che questa joint venture si trasformi in un boomerang ossia noni trasferiamo competenze in Cina poi loro si mettono in proprio con costi di produzione nettamente inferiori.