Carlos Ghosn

Arresto Ghosn: ombre di grandi manovre dietro il blitz, nel mirino c’è il controllo dell’Alleanza

di Giorgio Ursicino
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ROMA - Vicende personali: mancate comunicazioni dei suoi guadagni al fisco, utilizzo improprio di beni aziendali, queste le accuse rivolte a Carlos Ghosn, ma nulla che possa riguardare i milioni di veicoli che Nissan produce ogni anno e che potrebbe avere ripercussioni sui clienti. La magistratura giapponese chiarirà come sono realmente andate le cose, intanto l’azienda di Yokohama lo ha già ufficialmente scaricato poiché l’attuale ceo Hiroto Saikawa ha detto che lui stesso (un tempo suo delfino) chiederà il licenziamento del manager franco-libano-brasiliano nella riunione del cda convocata per dopodomani.

Dietro la vicenda personale e umana del top manager, che tanto ha contribuito a creare l’Alleanza con Renault e Mitsubishi diventato il primo costruttore del mondo, si aprono scenari in cui hanno interessi i governi e che vedono direttamente in campo due potenze economiche come Giappone e Francia. È chiaro che tutti debbano rispettare le leggi, ma è un po’ strano che un uomo considerato dai suoi dipendenti nipponici come un imperatore per lo straordinario lavoro fatto all’improvviso venga scoperto sia un truffatore. Troppo potere e troppo a lungo? Forse, ma potevano pure controllarlo prima se i comportamenti scorretti vanno avanti da tanto tempo. Sia come sia, ci sono degli aspetti che muovono grandi interessi messi sul tavolo. Oltre all’incredibile lavoro fatto da Ghosn per risanare Nissan, attualmente c’era il problema della sua successione e il controllo dell’Alleanza che ora vede due protagonisti giapponesi (Nissan e la controllata Mitsubishi) e la francese Renault.

Un ventennio fa Ghosn, manager proveniente da Michelin, era stato inviato proprio da Renault per salvare Nissan all’epoca sull’orlo del fallimento. Ghosn usò pratiche sconosciute alla cultura nipponica, chiuse fabbriche e tagliò posti di lavoro ma, rimesso in assetto il gigante, riportò al lavoro più persone di prima. «Nissan una gallina dalle uova d’oro che non sapeva di esserlo», era la filosofia del manager. Un piano industriale dietro l’altro, record di vendite come se piovesse. Carlos è stato il primo a sdoganare l’auto elettrica nell’era moderna e il primo a dire che le vetture avrebbero potuto avere la guida autonoma. Da tempo è aperto il dossier del dopo Ghosn. Renault ha una quota importante di Nissan (44%), ma l’azienda giapponese è diventata più grande e globale. Rumors dalla Francia hanno più volte parlato di una possibile fusione per garantire una governance migliore, altri preferivano scenari diversi. Cosa accadrà sarà più chiaro nei prossimi giorni, sicuramente Parigi e Tokyo tengono i fari accesi su un settore che con la svolta verso la mobilità sostenibile tornerà ad essere il più importante del pianeta.
 

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Martedì 20 Novembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 23:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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