Un test simulato all'interno dell'Innovation Lab di Maserati

Maserati, nei segreti dell’Innovation Lab. E la Zeda celebrativa va al museo

di Sergio Troise
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MODENA - È opinione diffusa che l’imminente matrimonio tra FCA e PSA rappresenti un’occasione utile alla componente italo-americana per sfruttare i progressi fatti dal colosso franco-tedesco in materia di elettrificazione e tecnologie avanzate. Può darsi che per alcuni aspetti la previsione sia fondata, ma sarà bene chiarire che FCA s’è appena data una nuova organizzazione globale dello Sviluppo Prodotto, che sarà operativa nel 2020 con l’obiettivo di accelerare l’innovazione e il time to market: un impegno improrogabile, che tuttavia non spaventa nessuno, in quanto all’interno della componente italiana dell’alleanza in fieri ci sono realtà insospettabili, tutte da scoprire, in grado addirittura di fare scuola.

È il caso della “piccola” Maserati, gloria modenese che dal 2015 custodiva segretamente, al suo interno, un autentico scrigno di tecnologia avanzata denominato Innovation Lab. Voluto da Marchionne e rimasto segreto fino a poco tempo fa, è stato svelato il 13 novembre, dopo che dalla linea d’assemblaggio di via Ciro Menotti è uscita l’ultima GranTurismo per fare posto a un impianto tutto nuovo, nel quale nascerà, nei primi mesi del 2020, una nuova sportiva ad alte prestazioni. L’Innovation Lab occupa un’area di 33.744 mq (14.000 coperti), ospita 1.100 addetti provenienti da 17 Paesi, di età media attorno ai 37 anni (il 20% ne ha meno di 30), opera in collegamento anche con altre sedi produttive, e ha già contribuito allo sviluppo di auto di altri marchi del Gruppo, come le Alfa Romeo Giulia e Stelvio.

Sono i simulatori il punto di forza di questo maxi centro in cui si studiano anche materiali e idrodinamica per il trimarano Maserati Multi 70 affidato a Giovanni Soldini. Grazie a questi prodigiosi apparati è possibile riprodurre la guida di un’auto su qualsiasi strada o circuito del mondo, in qualsiasi condizione climatica, di luminosità e di traffico. Tra le molteplici applicazioni spicca il Virtual and User Experience Lab, che misura valori come comodità d’ingresso in auto, postura, spazio, visibilità, accesso ai comandi, rapporto con l’automazione e la connettività.

Stupefacente è anche il simulatore dinamico, uno dei sei attivi nel mondo, il più avanzato d’Europa. Denominato DiM (Driver-in-Motion) esegue il 90% dello sviluppo di nuovi veicoli e abbatte del 40% l’uso di prototipi fisici, consentendo una riduzione del 50% nel time to market. Potrà risultare utile per vari scopi e vari modelli (non solo Maserati), ma da tempo viene impiegato per sviluppare le vetture elettrificate ed elettriche previste nel futuro del Tridente. Per il marchio modenese sono stati investiti infatti 1,6 miliardi di euro destinati agli stabilimenti di Modena, Cassino, Grugliasco e Mirafiori, dove nasceranno le Maserati di nuova generazione, tutte coinvolte nell’integrazione di sistemi di propulsione ibridi o totalmente elettrici e nell’introduzione di tecnologie di guida autonoma fino al livello 3.

Del piano, guidato da Harald Wester e Davide Grasso, si è parlato tra le quinte della cerimonia svoltasi nella storica sede di via Ciro Menotti, quando l’ultima GranTurismo è uscita dalla catena di assemblaggio dopo 12 anni e oltre 40.000 unità prodotte (compresa la variante Cabrio). Per celebrare il passaggio epocale, il Centro Stile Maserati ha realizzato la Zeda (Zeta in modenese), esemplare unico di GranTurismo verniciato in tre colori diversi e destinato al museo della Casa. Per comprenderne il significato simbolico, bisogna guardarla dal retro e poi far scorrere lo sguardo fino al frontale, passando dal grigio opaco satinato della coda al muso verniciato in blu elettrico, colore che trasmette energia, come l’auto elettrica del futuro. Un futuro senza segreti, che ci porterà tra 2021 e 2022 le eredi a emissioni zero di GranTurismo e GranCabrio.

Intanto si lavora al restyling e alle versioni ibride di Ghibli, Quattroporte e Levante e a un nuovo Suv che sfrutterà il pianale Stelvio. Soprattutto è in arrivo, già entro maggio, una super sportiva a due posti con un inedito motore sistemato in posizione posteriore-centrale: per la prima volta dopo anni, non sarà un propulsore fornito dalla Ferrari, ma progettato e prodotto interamente in casa.
 

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Mercoledì 1 Gennaio 2020 - Ultimo aggiornamento: 03-01-2020 11:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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