Il premio Best in Show del concorso d’eleganza Napoli Nobile assegnato all’inglese SS1 del 1931 “antesignana” della Jaguar
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Sono due i temi sui quali si focalizza quest'anno l'attenzione del gruppo Jaguar Land Rover: la rinascita del mito Defender, icona del fuoristrada mondiale, e l'elettrificazione verso la quale si stanno muovendo con decisione entrambi i marchi, seguendo ciascuno un approccio coerente con la propria storia e la propria filosofia.
Due temi destinati comunque a intrecciarsi come testimonia appunto il Defender che, come ricorda il presidente e amministratore delegato della filiale italiana Daniele Maver, «è l'evoluzione di un modello che ha fatto la storia, ma che sa adeguarsi alle esigenze di mobilità del terzo millennio. È infatti disponibile anche in versione mild-hybrid (la P400 spinta dal 6 cilindri 3.0 turbo a benzina da 400 cv) destinata a essere seguita dopo il lancio da un ibrido plug-in».
Proprio la tempistica del lancio è uno dei grandi interrogativi che oggi assillano tutte le case e ai quale neppure il nuovo Defender può sottrarsi. «I programmi iniziali – dice Maver – prevedevano che le due consuete declinazioni (110 a passo lungo e 90 a tre porte) esordissero in rapida successione durante l'estate. Adesso bisogna capire come e quanto inciderà il coronavirus che ha bloccato la produzione, oltre a condizionare l'attività delle reti di vendita».
A prescindere dall'impossibilità di prevedere l'imprevedibile, rimane chiara la strategia di elettrificazione del gruppo che nel caso di Land Rover privilegia l'alimentazione ibrida di cui Maver ripercorre la tappe già percorse: «Oltre che per il Defender attuale, il mild-hybrid con rete di bordo a 48 V è presente con le motorizzazioni benzina e diesel di Discovery Sport, Range Rover Evoque e Range Rover, oltre che con la Range Rover Sport a benzina. Le due ultime vetture sono anche ibride plug-in, mentre Discovery Sport e nuova Evoque lo diventeranno entro l'anno».
Per entrambi i marchi del gruppo controllato dall'indiana Tata l'elettrificazione dell'intera gamma è un traguardo da raggiungere entro la fine del 2020 con tutte le soluzioni tecnologiche possibili, compreso l'elettrico puro del quale alla Jaguar spetta il ruolo di apripista, come conferma la I-Pace nata due anni fa conquistando subito l'ambito titolo di «Auto dell'anno» e destinata ad avere presto compagnia nel listino del brand.
Per l'inizio del 2021 è infatti previsto l'arrivo sul mercato della XJ. «La nuova generazione della nostra ammiraglia – conclude Maver – che nasce a Castle Bromwich, nella stessa fabbrica della I-Pace, sarà solo al 100% elettrica. Il gruppo dispone quindi della tecnologia necessaria, che sarà utilizzata – ma in tempi non ancora definiti – anche da Land Rover, la cui priorità al momento è di estendere all'intero portafoglio prodotti la propulsione mild-hybrid».
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