Massimiliano Archiapatti, Presidente di ANIASA

Immatricolazioni da noleggio crollate dell’88%. Ecco le tre proposte di Aniasa per far ripartire la mobilità

di Nicola Desiderio
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ROMA - Le immatricolazioni di auto per uso noleggio si sono praticamente fermate a causa dell’emergenza Covid-19 con un calo a marzo dell’88%. Un crollo previsto da Aniasa, l’associazione che rappresenta all’interno di Confindustria le aziende di noleggio e mobilità, ma che si è materializzato in forma drammatica dopo quello che ha immediatamente riguardato l’attività delle aziende di noleggio a breve termine e di car sharing.

Rispetto alle 57.385 immatricolazioni del marzo del 2019 si è scesi a 7.061, un crollo dell’87,7%, ancora più pesante di quello dell’intero mercato (-85,4%) con punte del 97,9% per il noleggio a breve termine che, alla luce dell’azzeramento dei flussi turistici, ha in pratica annullato la targatura dei veicoli destinati ai primi appuntamenti della stagione come le vacanze pasquali, il 25 aprile e il I maggio. Le aziende di noleggio a lungo termine hanno tagliato del 79,8% le targhe, conseguenza in particolare dell’allungamento dei contratti che, di fatto, ha bloccato il ricambio di un parco che conta 1 milione di auto cui bisogna sommare altri 200mila veicoli dei rent-a-car. Da questo computo sono escluse le società finanziarie emanazione delle case automobilistiche.

«Gli acquisti d’auto da parte del settore del noleggio, in assenza di adeguati interventi di sostegno, sono destinati a crollare ulteriormente – afferma Massimiliano Archiapatti, Presidente di ANIASA – e a confermare anche nei prossimi mesi il trend registrato a marzo. Bene allora i provvedimenti del Governo per dare subito liquidità alle imprese, ma bisogna già oggi guardare anche al dopo. Per alimentare la ripartenza e supportare la mobilità delle aziende italiane duramente colpite dall’emergenza di questi mesi, riteniamo necessario prevedere nei prossimi Decreti allo studio misure in grado di generare un effetto volano per l’industria automotive e per la mobilità aziendale, turistica e cittadina del Paese, generando anche un impatto positivo sulle casse dell’Erario».

Tre le misure proposte. La prima è il ripristino del superammortamento la cui applicazione ha generato 64mila immatricolazioni in più e un ritorno sull’investimento intorno al 300% con un maggiori entrare per l’erario di 318 milioni. Ulteriori effetti sono la migliore tracciabilità di tutte le operazioni di pagamento connesse e il rinnovo del parco circolante con benefici per ambiente e sicurezza. La seconda è l’allineamento, sempre rinviato, della fiscalità sull’auto aziendale al resto d’Europa dove la detraibilità è del 100% contro il 40% dell’Italia. Anche questo darà maggiore impulso al ricambio che può essere ulteriormente accelerato con la terza misura proposta che consiste nell’estensione dell’eco-bonus alle auto usate Euro6.

Se infatti il costo di un’auto nuova attualmente incentivata è di 25-38mila euro e quello di un’auto usata è di 12mila euro, c’è il potenziale per allargare il beneficio ai contribuenti con reddito medio-basso migliorando la qualità del parco circolante. Su 38 milioni di auto, 11,5 ovvero il 30% sono ante Euro4 cioè hanno oltre 14 anni di età. Al contrario, il parco delle aziende di noleggio è Euro6 al 100%. E per capire come a canali di vendita corrispondano velocità di ricambio totalmente diverse, basti pensare che il settore del noleggio nel 2019 ha riguardato il 25% dell’immatricolato pur coprendo poco più del 3% del circolante. A queste misure, secondo Archiapatti, bisognerebbe affiancare «una efficace campagna promozionale per rilanciare il turismo nel nostro Paese, un asset strategico praticamente azzerato dall’emergenza di questi mesi».

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Mercoledì 8 Aprile 2020 - Ultimo aggiornamento: 10-04-2020 17:52 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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