Porsche, attacco a tre punte: Macan, Panamera e 911. Il Suv EV è nuovo, l'ammiraglia termica ha performance top, il mito torna come GT3
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Porsche Panamera Turbo S E-Hybrid, prestazioni e tecnologia ai vertici di classe
MADRID – Quasi protagonista. Alex Hui è al quarto cambio di nome della scuderia della quale è Team Principal: aveva cominciato, seppur non come numero uno, quando ancora si chiamava 333 Racing, poi diventata Nio prima di trasformarsi in Eletric Racing Technologies (Ert) e da poco Kiro Race, dopo l'acquisizione da parte del fondo statunitense Forest Road. Il manager che aveva archiviato all'undicesimo posto (ultimo) il mondiale elettrico a squadre della stagione 10 (la scuderia cinese si era aggiudicato con Nelson Piquet Jr il primo titolo piloti, nel 2015) con appena 23 punti (342 in meno rispetto alla Jaguar Tcs), si è ritrovato catapultato nelle posizioni che contano. Nei test di Madrid i suoi piloti hanno chiuso con il secondo (Dan Ticktum) e il quarto tempo (David Beckmann), praticamente protagonisti con il nuovo powertrain Porsche.
Hui indossa i panni del pompiere: «Non mi faccio illusioni, ma spero che ci possa essere qualche sorpresa durante la stagione – esordisce - Tengo i piedi per terra anche perché al momento non è che ci serva molto ipotizzare a che punto siamo, quello lo sapremo con il tempo». La Kiro Race non ha ancora ufficializzato i nomi di chi guiderà le monoposto nella prossima stagione, la numero 11, che comincia il 7 dicembre a San Paolo, in Brasile.
«Lo so, è inusuale che a questo punto non siano ancora stati annunciati i piloti – ammette – ma vogliamo giocarci ogni opportunità prima di prendere la nostra decisione. In precedenza avevamo avuto un solo vero giorno di prova e siamo arrivati qui a Madrid con molte cose da imparare sulla macchina e con diverse cose da risolvere».
Con il secondo e il quarto tempo assoluto, Ticktum e Beckmann sembrano aver ipotecato il posto.
«Dan e David hanno lavorato bene e hanno ottenuto buoni tempi e sono in cima alla lista di quelli che vorremmo portare in Brasile».
Quando verranno ufficializzati gli ingaggi?
«Prima di San Paolo: ci prendiamo ancora del tempo per prendere la decisione giusta».
Perché, ci sono altre opzioni in ballo?
«Ci sono altri piloti con i quali ci confrontiamo, ma in questo momento ragioniamo con loro. Le cose stanno andando meglio rispetto a quando mi aspettassi, in particolare con David, per il quale è stata sostanzialmente la prima volta sulla nostra macchina. Non possiamo comunque considerare una totale sorpresa i suoi tempi».
Soddisfatto, insomma.
«Quando abbiamo cominciato a girare abbiamo riscontrato qualche problema perché la macchina era nuova, una cosa quasi scontata visto che non conoscevano il funzionamento dei suoi sistemi. Però ogni giorno abbiamo rilevato miglioramenti sull'affidabilità e abbiamo contabilizzato anche giri veloci».
Tra l'altro con la Porsche 99X Electric “vecchia”.
«Non la definirei così. È una macchina che può vincere delle gare anche perché al novantotto o novantanove se non al cento per cento è praticamente la monoposto nuova. Ho fiducia nel “pacchetto” che ci ha fornito Porsche, che ringrazio anche per il supporto che ci ha fornito».
In definitiva una settimana positiva.
«Va ringraziata la Formula E anche solo per essere riuscita a ricalendarizzare i test dopo quello che è accaduto a Valencia. Non abbiamo avuto molto tempo per prepararci, ma se non avessimo avuto modo di completare queste prove l'avvio della stagione sarebbe stato molto più difficile».