Sergio Sette Camara ha corso nel mondiale elettrico tra l'estate del 2020 e quella del 2024 con un quarto posto come miglior risultato

Sette Camara, “ripescato” dalla Nissan: «La differenza la farà la scuderia che capirà prima e meglio le nuove gomme»

di Mattia Eccheli
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SAN PAOLO – Nato 26 anni fa a Belo Horizonte, 700 chilometri a nord di San Paolo, dove sabato comincia la Stagione 11 della Formula E, Sergio Sette Camara ha corso nel mondiale elettrico tra l'estate del 2020 e quella del 2024 con un quarto posto come miglior risultato. Dopo che la sua ultima scuderia, la Ert, poi diventata Cupra Kiro, ha puntato su Dan Tiktum e su David Beckmann, è stato ripescato dalla Nissan, che lo ha messo sotto contratto come pilota di riserva e per il simulatore. Non è escluso che possa anche gareggiare perché Norman Nato, uno dei due driver della scuderia giapponese (l'altro è Oliver Rowland), farà il Wec, il mondiale di Endurance, con la Cadillac e in luglio c'è una sovrapposizione del calendario fra la prova di Interlagos, in Brasile, e il doppio ePrix di Berlino.

«Non ho seguito molto i test di Madrid – ammette con sincerità e con un sorriso il giovane pilota – perché non era dell'umore giusto, visto che in quel momento ero fuori, ma mi aveva impressionato il tempo di Abbi Pulling (la più veloce dei rookie test dedicati alle driver donna, ndr), proprio con la Nissan, tra l'altro».

Però su chi potrebbe vincere il mondiale ti puoi sbilanciare, giusto?

(sorride) «Primo Oliver Rowland, poi Norman Nato...».

Seriamente, dai.

«Certo, certo. Rowland lo lascio perché ha lottato per il titolo anche la scorsa stagione. Poi dico Pascal Wehrelin (Tag Heuer Porsche, ndr) perché è il campione in carica e Mitch Evans (Jaguar Tcs, ndr)».

E fra i costruttori e le scuderie?

«Nissan, Porsche e Jaguar erano molti forti e credo che queste squadre continueranno ad essere molto competitive, ma non è da escludere che anche altre squadre lo siano diventate».

Qualcuno azzarda che sarà la stagione più equilibrata di sempre.

«Secondo me no. Le gomme nuove avranno una grande rilevanza. Sono più morbide, mi ricordano un po' il periodo quando si correva con le Michelin. Sono più difficili da capire, in particolare per come si deteriorano. Con le Hankook, che tu faccia due giri o mille non cambia niente: sono stabili e hanno sempre la medesima reazione».

Quindi?

«La differenza credo la possa fare la squadra che saprà capire prima e meglio gli pneumatici, elaborando i modelli più precisi sulla base dei quali verranno adattate anche le risposte degli altri sistemi di controllo».

Se un mese fa credevi di essere fuori, oggi hai ancora un piede dentro la Formula E.

«Sono felice di restare in Formula E, tra l'altro con una modalità molto specifica. Ho diversi anni di esperienza in questa classe e sarebbe stato un peccato non sfruttarli in qualche modo».

In questa stagione cambiano molte cose.

«La trazione integrale è un'evoluzione importante. Personalmente l'ho testata per un giorno: è una differenza piuttosto significativa anche perché adesso da 0 a 100 queste monoposto sono più veloci di quasi tutte le altre macchine al mondo, Formula 1 compresa. È una cosa che per l'opinione pubblica assume una rilevanza notevole».

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Venerdì 6 Dicembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 18:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA