Pascal Wehrlein, classe '94, ha conquistato l'alloro al termine dello scorso campionato, con Mattia Eccheli

Wehrlein (Porsche): «La paternità mi ha reso migliore. Felicissimo di correre alla 24 Ore di Le Mans»

di Mattia Eccheli
  • condividi l'articolo

TOKYO – Finora un solo pilota di Formula E è riuscito a vincere due la competizione iridata elettrica: è l'oggi 35enne francese Jean Eric Vergne sotto contratto con la Ds Penske, primo nella quarta e nella quinta stagione. Pascal Wehrlein, classe '94, ha conquistato l'alloro al termine dello scorso campionato, il decimo della storia, e già in questo - dopo 7 delle 16 gare in programma - la strada verso una possibile riconferma sembra molto in salita.

Da campione del mondo in carica sei costretto a inseguire: come ci si sente?
«È una cosa della quale non mi sono preoccupato. Proviamo a tirar fuori il meglio da questa stagione: non è che si possa sempre vincere, è evidente. E deve anche essere chiaro che non sempre tutto dipende da te. Questo è lo sport: alle volte gira bene, alle volte meno».

In questa stagione meno, in effetti.
«Abbiamo già dovuto fare i conti con alcuni episodi sfortunati: un incidente pesante (a San Paolo Wehrlein era stato centrato da Nick Cassidy, ndr) e un altro problema in Arabia Saudita (a Jeddah era stato Mitch Evans a compromettere la sua prova, ndr), quando eravamo partiti dalla seconda posizione».

Quindi?
«Diciamo che questa stagione non è ancora stata senza “frizioni” e ciò nonostante occupiamo le posizioni tre e due (il compagno di squadra Antonio Felix da Costa è secondo, Wehrlein è terzo)».

La speranza di rimontare c'è ancora, una domanda “stupida” lo so e puoi dirlo?
(sorride) «Sì, a tutte e due le cose. Devi avere la speranza, certo. Quarantotto o quarantanove punti di distacco sembrano tanti, ma ci sono ancora nove gare da disuptare e la classifica può cambiare in fretta. Si tratta di tirar fuori il meglio da ogni ePrix: di più, in ogni caso, non si può fare».


Tra qualche settimana corri anche la 24h di Le Mans...
«Sì e sono molto contento di farlo: non vedo l'ora. Nella mia carriera mi piacerebbe vincere quanto più possibile, ma anche in diverse classi. E sarebbe bello, un giorno, poter dire di essere riuscito a vincere anche a Le Mans».

Hai detto niente...
«Personalmente ho sempre grandi aspettative e pretendo sempre il massimo da me. Voglio essere il migliore: è quello che esigo da me stesso, indipendentemente da dal tipo di auto in cui sono seduto o da quello che faccio nella mia vita, in riferimento al motorsport».

Sei diventato papà da non troppo tempo...
«La paternità mi ha reso migliore. Nella vita per me contano due cose: il motorsport e la famiglia, la famiglia e il motorsport».

  • condividi l'articolo
venerdì 16 maggio 2025 - Ultimo aggiornamento: 16:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA