Xavi Serra, a capo della divisione Motorsport di Cupra

FE, Serra (Cupra): «Noi costruttori? È una ipotesi, non lo abbiamo escluso. Quest'anno spero in uno o due podi»

di Mattia Eccheli
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CITTÀ DEL MESSICO – Xavi Serra è il capo della divisione Motorsport di Cupra, il marchio spagnolo alto di gamma, che si distingue per il design e per il suo approccio fin da subito elettrificato. È l'ultimo nato fra i brand del gruppo Volkswagen e già da qualche anno ha abbracciato il mondiale a zero emissioni. Prima a supporto della scuderia tedesca Abt, che impiegava però la monoposto indiana di Mahindra. Dall'inizio della stagione 11 si è impegnata con la ex cinese Ert, adesso diventata americana e ribattezzata Kiro, squadra che si è accordata con la Porsche per la fornitura delle monoposto.

Quando avete deciso?

«La decisione non è stata presa in un giorno, questo è chiaro. Sfortunatamente quella conclusiva è arrivata un po' tardi, ma noi volevamo rimanere nel mondiale elettrico perché Cupra è sinonimo di elettrificazione. E di prestazioni».

Almeno nelle intenzioni l'accordo con la Kiro andrà oltre la Formula E, visto che Cupra intende sbarcare negli Stati Uniti con due Suv elettrici entro la fine del 2030.

«Cominciamo con la Formula E, intanto. Le nostre sono due aziende che hanno una visione futuristica per cambiare le cose e farle in modo diverso. Questo campionato è una forma per avviare la collaborazione»

Cosa ti aspetti per quest'anno?

«Per cominciare vorrei che i nostri piloti riuscissero ad andare regolarmente a punti, ma non sarà facile, anche se magari lo sembra. Anzi: sarà difficile. Mi piacerebbe tantissimo chiudere la stagione con uno o due podi»

Come sono queste monoposto Porsche 99x electric?

«Molto efficienti. Montano sistemi robusti, elaborati. Non ne conosciamo ancora tutte le potenzialità, ma sono terribilmente efficienti».

Cupra diventerà mai costruttore in Formula E?

«Non posso rispondere, perché ancora non lo sappiamo: il percorso non è stato definito».

Riformulo la domanda: avete escluso che Cupra possa diventare costruttore?

«No, non lo abbiamo escluso: è una ipotesi».

C'è un pilota di altre serie che vorresti vedere in Formula E?

(ride) «Sì, certo... Ah, tu vuoi anche dei nomi? Qualche pilota conosciuto di Formula 1, naturalmente. Lewis Hamilton, Max Verstappen... Sarebbe un esercizio fantastico vedere come si adattano a una competizione che non è uno sprint, ma è basata sull'efficienza».

O magari Alonso, che è spagnolo.

«Quando si ritira? Seriamente: sarebbe interessante, è ovvio».

Anche solo farla provare a qualcuno?

«Non è facile, credimi».

Come valuti l'Attack Mode, a San Paolo la differenza è stata impressionante?

«Secondo me la differenza non era troppa. Era negli anni scorsi che non era sufficiente: in precedenza era quasi una penalità, mentre adesso è un vantaggio vero. Può darsi che su qualche circuito l'apporto sia eccessivo, ma è presto per esprimere giudizi definitivi».

E il Pit Boost (la ricarica ultrarapida, fino a 4 kWh in 30'')?

«Nei test che abbiamo fatto noi ha sempre funzionato. Non vediamo l'ora di impiegarlo anche in gara. È un altro ingrediente che consente di studiare nuove strategia e fare cose diverse».

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Sabato 11 Gennaio 2025 - Ultimo aggiornamento: 21:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA