Nicola Danza, designer Hyundai

Danza, (Hyundai): «Disegnare auto è come in cucina: gli ingredienti sono gli stessi, cambiano i dosaggi. L'importante è farli funzionare»

di Mattia Eccheli
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RÜSSELSHEIM - «Bassa, larga e lunga»: sono le proporzioni sintetizzate da Nicola Danza che riguardano il concept Prophecy che Hyundai avrebbe esibito al Salone di Ginevra. Il 48enne milanese è Exterior Design Manager presso la filiale europea di Hyundai, dove è approdato nel 2005 dopo un lustro in Fiat e 24 mesi in Lancia. Nel Vecchio Continente sopra di lui ci sono solo il tedesco Thomas Bürkle e lo spagnolo Eduardo Ramirez. Il prototipo elettrico senza volante (al suo posto ci sono due joystick) misura circa 4,8 metri di lunghezza, ossia qualche centimetro in più rispetto alla Model 3, con la quale potrebbe competere in futuro. È ben piantata sulla strada con le sue ruote alte e strette da 23'', ma è anche aerodinamica con i suoi meno di 140 centimetri di altezza. Si tratta di un concept globale da ogni punto di vista: «Per la prima volta – conferma Danza – i centri stile della Corea e della Germania hanno lavorato assieme, mentre di solito sono in competizione».

Come mai questa scelta?

«Perché doveva essere un prototipo 'corale'. Anche gli interni e gli esterni vengono in genere sviluppati diversamente, ma in questo caso, considerate le novità dentro l'abitacolo, c'era bisogno di un lavoro congiunto, fin dall'inizio».

Quanto ci avete lavorato?

«Il progetto per Ginevra è cominciato in luglio e con un impegno importante per via del fuso orario usando tutte le piú moderne tecnologie di comunicazione a distanza. Tutto il progetto è stato sviluppato in realtá virtuale».

Quando avete finito?

«Che domande: il giorno prima. È sempre così».

Quando arriverà sul mercato?

«Hyundai realizza raramente delle showcar fini a sé stesse. Diciamo anche che, in genere, i tempi per il trasferimento sulla strada di un concept richiede almeno due anni e mezzo».

Azzardiamo la versione di serie della 45 per il 2022 e per l'anno successivo quella della Prophecy?

«Della 45, non svelo un segreto, circolano già le foto dei prototipi. La piattaforma è la stessa, anche se le linee sono differenti: taglienti quelle delle 45, morbide e muscolose quelle della Prophecy».

Se le dicessi che l'anteriore della Prophecy ricorda una Tesla ed il posteriore una Porsche?

«Nel mondo dell'automobile non c'è nulla di nuovo da inventare. Credo che sia come in cucina: gli ingredienti sono gli stessi, ma cambiano i dosaggi. L'importante è farli funzionare. Gli stessi due concept hanno alcuni elementi in comune, tipo i fari a pixel».

Niente “family feeling”, comunque.

«Non fa parte della filosofia di Hyundai, che cerca sempre di fare qualcosa di nuovo. E anche in questo caso si tratta di un'esplorazione nel linguaggio del design per una futura berlina elettrica. Se posso permettermi, a me le forme sembrano più latine di come le ha descritte lei».

I riscontri?

«Molto positivi. Anche perché nessuno si aspettava un modello come questo da Hyundai. In Europa le berline sembrano non avere mercato, ma in altri paesi hanno un gradimento elevato».

L'elemento chiave della Prophecy?

«Dal punto di vista delle forme è lo sviluppo della fiancata attorno ai passaruorta: è una soluzione che ha richiesto parecchie settimane di lavoro, ma che mi convince molto. Dal punto di vista tecnologico i filtri al muschio che ripuliscono l'aria».

Li vedremo di serie?

«Questo non lo so, ma di sicuro è un'opzione possibile perché a parte quelli che ci sono già sulla Nexo (il suv a idrogeno, ndr.) ci sono anche lampadari con questa funzione. Il problema è trasferirla da un oggetto fermo ad un veicolo in movimento».

Quali sono le soddisfazioni di un designer?

«La prima è quando vedi sotto i riflettori il modello che ha contribuito a forgiare: ti senti orgoglioso e aspetti i commenti della gente. È una soddisfazione intensa, ma veloce. Poi c'è quella di quando lavori alla versione di serie e quando la macchina arriva in strada e capisci che piace ai clienti. Questa è una soddisfazione che dura più a lungo».

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Sabato 9 Maggio 2020 - Ultimo aggiornamento: 12-05-2020 08:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA