Michael Lohscheller, amministratore delegato di Opel dal 2017

Lohscheller (Opel): «Siamo tornati a fare profitto dopo 19 anni»

di Nicola Desiderio
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Innovazione accessibile per tutti, con qualità e precisione tedesca. Così la vuole Michael Lohscheller, l’amministratore delegato di Opel dal 2017, dopo il passaggio da General Motors a PSA del cui consiglio di amministrazione è anche membro da pochi mesi. A Rüsselsheim dal 2012, è uomo di finanza e non è un caso che nel 2018 i conti di Opel siano tornati in nero dopo 19 anni. «È stata una combinazione di molte cose, nessuna chiave d’oro. Prima gestivamo molti programmi per il gruppo GM, ora invece siamo concentrati su noi stessi. Abbiamo ridotto i costi grazie ad una maggiore integrazione con PSA e ad un portafoglio prodotti più semplice, inoltre abbiamo reso i nostri impianti più efficienti. Insomma abbiamo fatto le cose essenziali e cambiato le priorità: ora in cima ci sono i profitti. Eppure le persone sono rimaste le stesse e questo è molto importante».

Qual è il posizionamento di Opel all’interno del gruppo PSA?
«Il posizionamento di Opel è quello di un marchio tedesco e dobbiamo dimostrarlo attraverso le nostre vetture. Si vedrà molto ben con la nuova Mokka X che presenteremo l’anno prossimo, con un nuovo linguaggio stilistico».

Ora avete tre Suv in gamma. Mokka e Crossland sono molto vicine come dimensioni e posizionamento. Come le differenzierete maggiormente?
«La Mokka X di nuova generazione sarà più orientata al lifestyle, avrà più carattere e sarà chiaramente distinta dalla Crossland X. Mi creda: le immagini saranno più eloquenti delle mie parole».

Volete conquistare anche nuovi mercati?
«Vogliamo innanzitutto migliorare la nostra presenza nei mercati nei quali siamo già presenti, come in Italia, dove abbiamo migliorato molto per profittabilità e soddisfazione del cliente. Guardiamo ad Africa, Medio Oriente e anche America Latina dove il gusto è molto europeo, ma il progetto più grande riguarda la Russia».

In Italia il GPL e il Metano sono molto diffusi e Opel è tra i leader di mercato. Continuerete così?
«Ci stiamo concentrando sull’elettrificazione. GPL e Metano sono importanti in Italia, ma non lo sono a livello globale, dunque li abbandoneremo».

L’Astra è stata da poco rinnovata utilizzando ancora tecnologia General Motors. Avete ancora altri progetti con loro?
«Abbiamo introdotto architetture e tecnologie PSA a tempo di record in tutta la gamma tranne che su Astra, Insignia e Mokka che cambieremo il prossimo anno. Astra è ancora un prodotto attraente, è nata nel 2016 e i nuovi motori sono molto efficienti fino del 21%. Quando saranno giunte alla fine della loro vita, integreremo anche loro».

Parliamo allora della Insignia. Il segmento delle automobili medie si sta restringendo sempre di più. Che futuro ha?
«La Insignia è un prodotto ancora interessante, ma la prossima dovrà avere idee nuove. Le cose nel mondo dell’auto cambiano velocemente: ricordiamoci quanto erano importanti i monovolume fino a pochi anni fa e che successo ebbe la Zafira. Io credo che anche stavolta sapremo cambiare».

Dopo la Corsa-e e la Grandland X plug-in hybrid che cosa presenterete di elettrificato?
«La Mokka e due veicoli commerciali, il Combo e il Movano. L’elettrificazione della gamma sarà completata entro il 2024, ma già dal 2021 coinvolgerà tutti i modelli di volume».

Continuerete a lavorare sull’idrogeno come con GM?
«Sì, abbiamo il centro di competenza per l’idrogeno a Rüsselsheim per tutto il gruppo PSA».

Avete dismesso la Karl, la Agila e la Adam. Opel vuole rimanere ancora nel segmento A?
«Difficile. I prezzi sono già sotto pressione, i profitti in questa fascia sono difficili da ottenere e se, si vuole l’elettrificazione, ancora di più».

Nella vostra tradizione ci sono anche il motorsport e le versioni sportive. Per loro c’è ancora un futuro?
«A Francoforte abbiamo presentato la Corsa-e da rally. Credo poi che le versioni sportive saranno differenti dal passato e che anche loro saranno elettrificate».

Come cambieranno gli assetti industriali di Opel anche in base alla Brexit?
«La Brexit è un’incognita enorme. Ci stiamo ovviamente preparando, ma questa incertezza ritarda ogni nostra decisione riguardo agli investimenti. Io mi auguro che i politici britannici e della UE trovino una soluzione ad un problema che si trascina oramai da 3 anni».

Quali sono i vostri obiettivi per i volumi di vendita e i profitti?
«La nostra quota di mercato sta crescendo e vogliamo farlo ancora, ma non sacrificheremo mai i volumi di vendita ai guadagni».

Opel ha in Italia una rete molto forte. Quale crede sia il ruolo dei concessionari in futuro?
«I concessionari continueranno ad essere la faccia di Opel verso i clienti. Vogliamo implementare la digitalizzazione e più servizi online, ma per noi la rete rimane essenziale per avere la massima soddisfazione e la lealtà da parte del cliente. Con Corsa e Mokka diventeremo più forti e l’Italia avrà ancora un ruolo fondamentale».
 

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Domenica 14 Giugno 2020 - Ultimo aggiornamento: 17-06-2020 10:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA