
Maserati, il Giappone, la Formula E, parla Maria Conti: «Qui abbiamo i clienti più fedeli e il maggior numero di club»

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TOKYO – Due gare, due vittorie con due piloti diversi. Se il Giappone è un mercato importante per Maserati, Tokyo è una gara fondamentale per la scuderia del Tridente impegnata in Formula E. Nel 2024, all'esordio del mondiale elettrico nella capitale del paese del Sol Levante, con la monoposto del costruttore italiano si era imposto Maximilian Günther, nel frattempo ingaggiato dalla Ds Penske, mentre nella prima delle due gare del 2025 ha vinto Stoffel Vandoorne. Tra l'altro senza nemmeno un sorpasso, grazie a scelte coraggiose quanto rischiose e a una provvidenziale bandiera rossa.
«È stata la strategia – sorride Maria Conti, che dirige la divisione Maserati Corse – ma anche la forza della squadra, estremamente coesa a Tokyo. È una città che ci porta fortuna perché è già la seconda volta che vinciamo qui».
Quindi?
«Siamo più che contenti, siamo felicissimi».
Il successo è arrivato a metà stagione, all'ottava di sedici gare.
«E sembra che non sia arrivata per caso, perché abbiamo cominciato due settimane fa le celebrazioni verso il secolo di Maserati nel motorsport. L'anno prossimo tutti pronti per il 25 aprile, per i cento anni dalla Targa Florio numero uno, con la Tipo 26. Non per niente abbiamo nominato la nostra monoposto di Formula E Tipo Folgore».
Per Maserati vincere in Giappone ha un significato particolare.
«È un mercato importantissimo e con determinate peculiarità. Qui abbiamo i clienti più fedeli e la maggior parte dei club a livello globale sono proprio in Giappone. Non a caso, qui, nei giorni scorsi c'è stata una grande festa con tutto il team».
La Formula E ripone una grande attenzione alla questione di genere: tu sei anche la prima donna a guidare il motorsport di Maserati.
«Per me è un orgoglio lavorare in un mondo maschile, anche per la competenza tecnica che gli uomini hanno. E sono felice perché la storia di Maserati nasce con una donna, Maria Teresa de Filippis a bordo della 250F, che ha regalato un grande sogno in pista, da pilota. Io non sono una pilota, però in qualche modo provo a portare avanti un po' di tradizione femminile in uno dei marchi più eleganti al mondo, come è Maserati: credo sia importante».
Il bilancio di metà stagione?
«Siamo al giro di boa e speriamo che da Tokyo in poi si vada verso l'alto della classifica, anche Jake (Hughes, ndr) e non solo con Stoffel».