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COURMAYEUR - In occasione dello sbarco in Italia della nuova e attesissima proposta di Mitsubishi nel segmento Suv Coupé abbiamo chiesto a Luca Ronconi, A.D. Gruppo Koelliker i punti di forza di questa una nuova sfida per la Casa Giapponese che, sulle nevi di Courmayeur, ha tenuto l’anteprima italiana della nuova Mitsubishi Eclipse Cross.
Mitisubishi Eclipse Cross è all’incirca 10 cm più lunga di ASX. Contenuti differenti, ma dimensioni simili. Come inserirle in un mercato in cui la compattezza è una virtù?
«Non credo sia assolutamente un problema. Le due vetture hanno un’identità molto distinta e separata. ASX è stata un bestseller di mercato ed è ancora un’auto che si rivolge ad una clientela molto più tradizionale: la vecchia generazione di clienti Mitsubishi. Mentre la Eclipse Cross, al di là delle dimensioni, si rivolge ad una clientela che forse in passato facevamo più fatica ad attrarre. Mi riferisco in particolare ai più giovani e alle donne, che sicuramente possono apprezzare maggiormente una vettura come questa. Per i valori che esprime, per questo design un pochino di rottura, più moderno e personale. Quindi parliamo di due immagini differenti per due tipologie di clienti diversi».
Parlando proprio di target, essendo i giovani dei potenziali acquirenti di Eclipse Cross, ci saranno delle formule di acquisto particolari?
«No, al lancio del prodotto non avremo formule di acquisto particolari, perché crediamo che l’offerta sia già particolarmente centrata in termini di prezzo, di gamma e di allestimenti. Non è però da escludere che, man mano che avremo riscontri dai primi acquisti e dai primi feedback dai clienti, andremo invece a fare qualcosa un po’ più su misura per le singole categorie di clienti».
In Europa la tendenza di mercato favorisce i motori a benzina, mentre in Italia il diesel “tiene botta”. Attendere un anno prima della commercializzazione del diesel potrebbe essere un limite per Eclipse Cross? E averlo con una cubatura così importante, di 2,2 litri, può in qualche modo mettere in soggezione i potenziali clienti?
«Sul benzina possiamo dire di aver rispettato le regole del downsizing. Ma parliamo anche un po’ di mode, con questa corsa (anche accelerata) del declino del diesel. Bisogna domandarsi se siano solo delle mode oppure dei trend di lungo periodo. Io credo che per le motorizzazioni a gasolio non abbia molto senso inseguire la moda del piccolo è bello. Perché sono motori molto più equilibrati quelli che possono avere una cubatura molto più ampia, con un maggiore apporto di coppia. Non crediamo che chi sceglie questo tipo di auto sia così influenzato dalla cubatura del motore. Magari qualcuno si preoccupa di carichi fiscali legati alla cubatura che in realtà non ci sono, perché sono legati alla potenza. Non è il probabilmente momento di puntare particolarmente sullo sviluppo di motori diesel, perché c’è un declino del diesel, che riteniamo essere un fenomeno strutturale».