Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel X

Venturini (Enel X): «La MotoE sarà il punto di riferimento per le tecnologie di ricarica»

di Nicola Desiderio
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MISANO ADRIATICO - Il suo entusiasmo è giovane come l’azienda che conduce. Francesco Venturini è dal 2017, anno della sua fondazione, amministratore delegato di Enel X, la società che, tra le molte cose, si occupa della mobilità elettrica e del motorsport.

Formula E e MotoE, quali sono le analogie e le differenze?
«La Formula E ha la Fia alle spalle ed è un mondo solido, fatto di regole chiare dove le innovazioni hanno bisogno di tempo per essere introdotte. Nella MotoE invece le innovazioni avvengono rapidamente. Sono due mondi diversi, dove pensavamo di dover insegnare e invece stiamo imparando moltissimo perché sono macchine da business e tecnologiche impressionanti».

Oramai Enel X ha alle spalle 5 anni di motorismo elettrico. Possiamo fare già un bilancio?
«Sì, ed è talmente positivo che stiamo investendo ulteriori risorse e abbiamo creato il team per il motorsport un paio di mesi fa. Non è ancora ufficiale ed è ancora in via di definizione, ma il nostro obiettivo è farne il punto di riferimento per le tecnologie di ricarica. Stiamo dialogando anche con altre associazioni sportive».

Che cosa ne pensa dell’ETCR?
«Penso che… è uno degli interlocutori e che saremmo molto contenti di lavorare con loro».

Molte case auto lanciano i loro sistemi di pagamenti unificati. Sarà battaglia commerciale o sarete voi utilities a rivendere alle case questi servizi?
«Il nostro obiettivo è di servire al meglio il cliente, industriale o residenziale. Noi siamo fornitori in tanti modi delle case automobilistiche con sistemi di ricarica, energia e servizi, anche di pagamento. Stiamo lavorando con loro per creare piattaforme che siano a livello paneuropeo. Vedremo novità entro 3 o 4 mesi».

Ci sono anche case che si preparano ad essere fornitori di energia ai loro clienti...
«Io vedo un futuro di partnership. È difficile pensare che Enel produrrà automobili. Trovo il mio mondo molto complesso. Mi fa piacere che molti vi vogliano partecipare, ma è complicato fare entrambe le cose. Non sto dicendo: non è affar vostro bensì venite e provateci, ci stimola a fare meglio. Viva la concorrenza!»

I consorzi per sviluppare le reti di rifornimento funzionano: Eva+ è stata completata prima del tempo, anche Hyundai si è associata ad Ionity. È un modello anche per il futuro?
«La transizione elettrica può avvenire solo se si lavora insieme, perché occorre fare investimenti importanti e che industrie diverse si intersechino. Vedremo nascere tanti consorzi per la ricarica veloce, l’interoperabilità e tutto quello che riguarda la ricerca, lo sviluppo e la produzione delle batterie».

La domanda del cittadino è: c’è abbastanza energia per tutte le auto elettriche?
«Il cittadino stia sereno: il nostro mestiere è fornirgli tutta l’energia di cui ha bisogno e, se possibile – ed è possibile – tutta rinnovabile. Solo utilizzando i tetti delle nostre città, possiamo decuplicarne la produzione».
 

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Lunedì 21 Ottobre 2019 - Ultimo aggiornamento: 23-10-2019 16:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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