La TS30 di Toyota monta un V8 benzina da oltre 500 cavalli ed un elettrico da 300

Toyota, la casa che ha inventato Hybrid
vuole dominare anche la mitica 24 Ore

di Nicola Desiderio
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LE MANS - Toyota anche quest’anno è alla 24 Ore di Le Mans e con la TS030 Hybrid aggiornata mira ancora una volta a vincere la corsa più famosa e dura al mondo dopo il ritorno alle competizioni di durata lo scorso anno culminato anche con qualche vittoria.

Niente più sorprese. Due le vetture schierate sul circuito di Le Sarthe. La numero 7 è guidata da Alex Wurz, Nicolas Lapierre e Kazuki Nakajima, la numero 8 da Anthony Davidson, Sébastien Buemi e Stéphane Sarrazin. Si tratta di due equipaggi abbastanza omogenei che escludono a priori qualsiasi gerarchia e non assegnano nessun compito particolare in gara prima della partenza. La strategia dunque potrebbe essere simile a quella dello scorso anno nel quale le TS030 nascosero le proprie prestazioni in prova e nelle prime 6 ore di gara per poi forzare il ritmo a tal punto da prendere la testa. Peccato che due errori misero entrambe le vetture fuori gioco entro l’ottava ora di gara lasciando campo libero alle Audi che piazzarono 3 auto sul podio e poterono iscrivere la loro ennesima vittoria come la prima di un’auto ibrida a Le Mans battendo proprio i maestri di questa tecnologia. Le Toyota tuttavia mostrarono tutto il loro potenziale e batterono le tedesche in altre occasioni.

Per qualche litro in più. Le prime due gare della stagione 2013 hanno però mostrato lo strapotere delle Audi R18 e-tron quattro e per questo la FIA ha concesso alla squadra di giapponese di portare la capacità del proprio serbatoio da 73 a 76 litri contro i 56 dell’Audi che, in virtù dell’alimentazione a gasolio, consuma di meno. La TS030 Hybrid potrà dunque fermarsi di meno ai box e questo potrebbe rimescolare le carte rimettendo in discussione un risultato che sul terreno della velocità pura vede i tedeschi nettamente più avanti della Toyota, almeno nelle prove dove il distacco sul giro è di circa 4 secondi. Può sembrare un’enormità, ma in una gara di durata può non significare nulla. Quello che invece è più significativo rispetto allo scorso anno è la crescita del divario tra i due prototipi uniti dalla tecnologia ibrida, ma divisi da una diversa interpretazione del regolamento.

Elettrica quando vuole con il supercondensatore. La Toyota TS030 Hybrid conta infatti su un sistema di propulsione ibrido basato su un V8 di 3,4 litri alimentato a benzina da 530 cv spalleggiato da un motore elettrico da circa 300 cv interposto nel cambio e alimentato da un supercondensatore, un tipo di accumulatore diverso dalle normali batterie al Nickel Metal-Idrato o agli ioni di Litio che il costruttore giapponese monta sulle ormai oltre 5 milioni di auto ibride messe in circolazione dal 1997 ad oggi. Diverso anche dall’accumulatore a volano dell’Audi che ha un V6 diesel 3.7 da circa 500 cv e il motore elettrico sull’assale anteriore. Questa differenza obbliga i piloti della R18 e-tron quattro a usare il boost elettrico dopo i 120 km/h e con l’intervento del pilota mentre la TS030 può sfruttare la spinta supplementare a tutte le velocità ed in modo automatico. In teoria, potrebbe anche percorrere la corsia dei box a emissioni zero e riaccendere il V8 prima di reimmettersi in pista dopo ogni sosta.

Un ibrido più mirato alla pista. Si tratta dunque di un sistema profondamente diverso da quelli utilizzati da Toyota sulle auto di serie, tutti basati su un collegamento tra motore a scoppio, motore elettrico e generatore realizzato attraverso un ruotismo epicicloidale che funge anche da trasmissione automatica a variazione continua. Una soluzione altamente efficiente che non è adatta ad auto da corsa, ma potrebbe fornire la base per sviluppare un nuovo sistema, magari fatto su misura per una sportiva ibrida. Molto interessante è anche l’utilizzo del supercondensatore come accumulatore. Ha il vantaggio di potere essere ricaricato molto velocemente così da poter recuperare più energetica in rilascio, ma ha una capacità ridotta in rapporto alle dimensioni, è costoso e poi tende a disperdere l’energia accumulata se non viene subito riutilizzata. Proprio per questo nelle auto di serie come le Peugeot e-HDi e la Mazda6 con motore Sky-D con i-eloop il supercondensatore è utilizzato in sistemi microibridi, ma non ancora per la propulsione vera a propria.

Vincente in pista prima che su strada. Prima di chiedersi se il sistema ibrido della TS030 sarà utilizzato su qualche Toyota o Lexus ibrida di serie, bisognerà vedere se risulterà vincente in gara. Stavolta le possibilità appaiono più ridotte dello scorso anno e lo squadrone Audi sembra più forte che mai, ma i pronostici potrebbero essere rovesciati dalla maggiore autonomia assegnata dalla federazione alla Toyota e da aggiornamenti tecnici in grado di ridurre il gap prestazionale evidenziato dal prototipi giapponese nei confronti di quello tedesco.

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Sabato 22 Giugno 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 17:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA