Una delle prima immagini della Zoed elettrica diffuse da Nissan alla vigilia della 24 Ore 2013

La Mans, Nissan dà la scossa:
un bolide elettrico per la 24 Ore

di Nicola Desiderio
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LE MANS - Nissan mantiene le promesse e, dopo aver annunciato lo scorso febbraio che sarebbe ritornata in forma ufficiale alla 24 Ore di Le Mans nel 2014 con un veicolo elettrificato, a dato seguito alle sue minacce mostrando in anteprima la vettura che parteciperà il prossimo anno alla 91ma edizione della cora più antica del mondo presso il garage numero 56 dei box del circuito Bugatti.

Un video aveva fatto da antipasto: la sonora è il sibilo tipico delle auto elettriche e contiene diverse citazioni cinematografiche. I protagonisti sono un pilota alla guida della sua misteriosa vettura lanciata nel buio con un montaggio di immagini dal ritmo incalzante e la comparsa fugace delle parole Nismo – nome che sta per Nissan Motorsport e denota sia il reparto corse della casa giapponese sia la linea di prodotti ad alte prestazioni – e della parola Zeod seguita dall’immagine di una spina di corrente per auto elettriche. I temi dunque sono chiari e Zeod è il nome del prototipo con il quale la Nissan fare il suo ritorno clamoroso alla 24 Ore di Le Mans.

Un gruppo molto elettrico. Che Nissan sia, insieme a Renault, una tra le maggiori sostenitrici dell’auto elettrica non è un mistero, ma nessuno poteva pensare che qualcuno provasse a correre una gara di durata con un’auto ad emissioni zero, almeno non così presto. Tutti inoltre si chiedono come farà un’auto con il solo motore elettrico ad avere prestazioni accettabili per non essere di impaccio ad altre che superano abbondantemente i 300 km/h su un circuito dove le medie dei prototipi LMP1 sono superiori ai 220 km/h. Ma l’interrogativo più grosso riguarda l’autonomia: per averne una accettabile, quali batterie dovrà avere la Nissan per la Le Mans e quale sistema avranno escogitato i tecnici giapponesi per fare il rifornimento in modo rapido quando per un’auto elettrica normale con un’autonomia di 150 km occorrono nel migliore dei casi un’ora utilizzando correnti elevatissime?

Le soste ai box. L’ipotesi più accreditata è quella della sostituzione veloce della batteria con un sistema al quale Renault stessa sta lavorando da tempo con il partner Better Place. Dunque, invece di un operatore bardato di casco e tuta ignifuga pronto come un lampo ad infilare il tubo nel bocchettone avvitandolo vedremo, con ogni probabilità vedremo un macchinario in grado di sfilare velocemente la batteria vuota dal suo alloggiamento sostituendola con una carica. Un’operazione che sarebbe semplice se non riguardasse un oggetto che pesa diversi quintali, che eroga correnti elevatissime e, dopo tali sollecitazioni, avrà anche temperature elevate. Una bella patata bollente alla quale quelli di Nissan staranno sicuramente ponendo rimedio.

Tante idee per correre in modo diverso. Utile risulterà sicuramente l’esperienza accumulata con la Leaf Nismo RC Concept, il prototipo sulla base della prima auto elettrica prodotta in massa con la quale nel 2011 la Nissan ha posto con forza il tema delle competizioni ad emissioni zero facendo una propria proposta concreta per fare da base ad un eventuale regolamento per una classe specifiche di auto elettriche da corsa. Il nuovo prototipo sarà ovviamente più avanzato e spinto dal punto di vista delle prestazioni e sarà anche un altro modo per stupire ancora a Le Mans dopo l’apparizione della DeltaWing, una specie di astronave con le ruote che ha dimostrato come un’auto leggera, aerodinamica, con un piccolo serbatoio e un 1,6 litri da 300 cv derivato da quello della Juke può avere prestazioni impensabili, superiori a quelle di auto molto più potenti. Ma la presenza di Nissan non si limita a questo visto che 15 auto sulle 22 della categoria LMP2 schierate nel campionato mondiale di durata sono motorizzate con un V8 siglato VK45DE elaborato dalla Nismo.

Prossimamente dagli schermi alla pista. Nissan non fornisce solo motori, anche piloti e lo fa in modo assai singolare: con la GT Academy della PlayStation. E la cosa non è uno scherzo, anzi. Il primo vincitore della competizione disputata alla consolle da gioca, Luca Ordonez, si è guadagnato la partecipazione alla 24 Ore di Le Mans vera nel 2011 conquistando un incredibile terzo posto. Quest’anno tocca invece a Jann Mardenborough, vincitore della GT Academy nel 2011 e già affermato come pilota “vero” visto che ha rischiato di vincere il campionato GT3 con una Nissan GT-R Nismo e ha già avuto modo di entrare nell’abitacolo di una monoposto di Formula 3. L’elettrico invece sta per entrare alla 24 Ore di Le Mans e l’antipasto sta per essere servito e chissà che uno dei piloti chiamati a questo debutto storico venga proprio dalla GT Academy e dalla Playstation. Chi credeva che dalle poltrone di casa e dagli schermi potessero venire piloti veri? Probabilmente dovremo presto ricrederci anche sull’idea un’auto elettrica possa scendere non solo in pista, ma farlo persino per una gara di durata come la 24 Ore di Le Mans.

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Venerdì 21 Giugno 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 17:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA