Coronavirus, dagli aspirapolveri hi tech ai ventilatori polmonari : dalla Dyson pronti 10mila macchinari

Coronavirus, dagli aspirapolveri hi tech ai ventilatori polmonari : dalla Dyson pronti 10mila macchinari
di Alessandra Spinelli
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Martedì 31 Marzo 2020, 18:47
I suoi aspirapolveri sono gioielli hi-tech, oggetto del desiderio di chiunque si occupi delle pulizie e della manutenzione di una casa.  Una tecnologia sofisticata ora al servizio della sanità. Sir James Dyson, simpatizzante del premier Tory e storico sostenitore della Brexit, ha infatti subito aderito  all'appello in stile bellico lanciato da Boris Johnson per combattere il coronavirus.  E così ha deciso una riconversione lampo dagli aspirapolvere ai ventilatori per la respirazione assistita. Al lavoro centinaia d'ingegneri. Il risultato finale :  10.000 ventilatori polmonari  in più in arrivo, già ordinati dal governo per gli ospedali pubblici del Regno, partiti in affanno rispetto al picco atteso del virus.  A tempo di record, Dyson ha progettato e prodotto un nuovo ventilatore polmonare a cui è stato assegnato il nome di CoVent.

Ora la  Dyson,  azienda britannica leader mondiale negli elettrodomestici innovativi, ha deciso un passo in più e vuole moltiplicare i pezzi "su larga scala" nel suo stabilimento inglese del Wiltshire, magari usando alcuni hangar militari serviti al tempo della Seconda Guerra Mondiale per produrre paracadute. Un modo per riscoprire "lo spirito del blitz", ossia lo sforzo nazionale che 80 anni fa animò i britannici contro l'aggressione nazista.
La richiesta di ventilatori è arrivata dopo che il Dipartimento per la salute e l’assistenza sociale del Regno Unito ha avvertito che gli 8.175 dispositivi segnalati come attualmente disponibili per i 60 milioni di persone in Gran Bretagna e Irlanda del Nord non sono sufficienti. Questa settimana il dipartimento ha chiarito le specifiche tecniche per il tipo di ventilatori polmonari che ritiene possano essere rapidamente prodotti e implementati in tutto il Paese.
Sir Dyson ha mandato una lettera ai propri dipendenti, chiedendo uno sforzo supplementare e spiegando che il supporto ventilatorio è fondamentale per mantenere in vita pazienti che non sono in grado di controllare autonomamente le vie respiratorie.
Nel Regno Unito, ma questo vale anche per altre parti del mondo, il numero di persone contagiate è in rapida crescita e la disponibilità di ventilatori polmonari molto limitata.
«Il nuovo dispositivo può essere prodotto rapidamente, in modo efficiente e in grandi quantità» ha scritto Dyson nella lettera, puntualizzando che il nuovo ventilatore è stato progettato in maniera specifica per il Coronavirus. Un portavoce dell’azienda ha riferito alla CNN che le prime unità saranno consegnate al SSN a inizio aprile. Oltre alle 10 mila unità per il governo, Dyson prevede di produrre almeno altre 5 mila unità da distribuire a livello internazionale.
Dyson non è il primo imprenditore a riconoscere la necessità di più ventilatori. Elon Musk di Tesla ha confermato di aver spedito 1.200 ventilatori dalla Cina a Los Angeles.
«Sì, la Cina ha avuto un eccesso di offerta, quindi venerdì notte abbiamo acquistato 1255 ventilatori ResMed, Philips e Medtronic approvati dalla Fda e li abbiamo spediti a Los Angeles. Se hai necessità di installare un ventilatore gratuito, faccelo sapere!» ha scritto su Twitter.
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