Ue approva norme vincolanti per proteggere le donne dalle violenze, gli stati membri hanno 3 anni per recepirle

Ue approva norme vincolanti per proteggere le donne dalle violenze, gli stati membri hanno 3 anni per recepirle
3 Minuti di Lettura
Martedì 7 Maggio 2024, 14:09

Dopo due anni di dibattiti e negoziati, gli Stati europei hanno stabilito degli standard di riferimento per la protezione delle donne dagli abusi e dai femminicidi. Per la prima volta, la protezione contro la violenza sarà soggetta a norme minime alle quali tutti i paesi europei sono chiamati ad attenersi. Il Consiglio dell'Unione europea ha adottato la direttiva che, tra le altre cose, classifica il matrimonio forzato, le mutilazioni genitali e il revenge porn come reati penali. Saranno inoltre introdotte misure contro lo stupro e per proteggere le vittime di violenza domestica. Il Parlamento europeo aveva già approvato un testo di compromesso il 24 aprile: ora i paesi dell'Unione avranno tre anni per recepire i regolamenti nel proprio diritto nazionale.

I reati includono anche cyberstalking, cyberbullismo e incitamento all'odio e alla violenza contro le donne su Internet.

Saranno punibili da uno a cinque anni di carcere. Sono state stabilite anche circostanze aggravanti, ad esempio se il reato è commesso contro minori, ex partner o contro donne in posizioni speciali come giornalisti o attivisti per i diritti umani.

Sexgate all'As Roma, oltre 300mila euro agli amanti licenziati: il risarcimento scongiura la denuncia di revenge porn

Contrariamente alla proposta della Commissione e del Parlamento, tuttavia, il testo non riguarda il reato di stupro dovuto all'opposizione degli Stati membri, tra cui la Germania e la Francia. Ciò significa che il principio "sì significa sì", che molte attiviste chiedevano, non si applicherà in tutta Europa. Al momento è in vigore in Svezia e Spagna. In pratica le donne devono acconsentire esplicitamente al sesso per essere considerato consensuale.  In Germania il principio del "no significa no" è stato applicato grazie a una riforma del diritto penale sessuale che risale al 2016. Secondo questo principio, si ritiene che lo stupro si sia verificato se una ragazza si sia rifiutata chiaramente di fare sesso esprimendosi attraverso parole o gesti.

«Violenza di genere, boom di processi». Inaugurata l'aula protetta a Cassino

Il correlatore della commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere, Frances Fitzgerald (PPE, IE), ha spiegato che  oggi il Parlamento ha compiuto «i primi passi per rendere l'Europa il primo continente al mondo a porre fine alla violenza contro le donne. Questa è una legislazione ad ampio raggio che proteggerà le vittime e perseguirà i perpetratori, garantendo così un approccio olistico per affrontare questi crimini atroci. Non ci può essere uguaglianza senza sradicare la violenza e garantire che non ci possa essere impunità».

Le nuove norme entreranno in vigore venti giorni dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE. Gli Stati membri hanno tre anni per attuare le disposizioni.

Reveng porn, stalking, violenza domestica e violenza sessuale: l'altra faccia dell'8 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA