Valentino Rossi

MotoGp, parola a Capirossi: «Nessuno come Valentino. Le nuove regole? Meno scorrettezze e più spettacolo»

di Gianluigi Giannetti
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Con 328 gare disputate e tre titoli mondiali alle spalle, l'interpretazione di una stagione MotoGp emozionante e complicata come quella 2016 spetta di diritto a Loris Capirossi. Lo abbiamo raggiunto in Qatar perché, in una carriera lunga ventidue anni, pochi come lui hanno gestito le rivoluzioni regolamentari come quella in arrivo, con nuove gomme e la centralina elettronica comune a tutte le scuderie, ma soprattutto, dopo due stagioni come commentatore tecnico per Sky, le polemiche di Sepang e Valencia oltre i limiti di guardia hanno consigliato alla federazione di affidare proprio a lui il ruolo di rappresentante dei piloti in Direzione Gara. Né avvocato difensore né paciere, ma l'ultima parola a chi sa come vanno le cose. «Sarà una stagione meravigliosa, ma lo spettacolo va gestito e tutelato, con un meccanismo inedito di dieci punti di penalizzazione invece di quattro, e con meno discrezionalità nei giudizi. Comportamenti scorretti verranno sanzionati costantemente, non solo quando si va oltre la soglia del rischio o del ridicolo, i piloti lo sanno, l'aria è già cambiata»
Dopo Sepang e Valencia, Rossi e Marquez di nuovo a duello?
«Nei test di dieci giorni fa qui in Qatar il clima era tranquillo, ma escludo possa esserci un rapporto umano tra Marc e Rossi in futuro. Valentino vuole vincere e può farcela, finora è stato attento, dubito farà mai più sconti.
Vale e Lorenzo, è lotta a due?
«La Yamaha è decisamente la moto più bilanciata del lotto, il team è già pronto per il mondiale in chiara posizione di vantaggio sugli altri. Jorge ha lavorato bene, Valentino ha lavorato a lungo sul passo di gara, imparando il comportamento dei nuovi pneumatici Michelin fin nei minimi dettagli».
Quanto è in crisi la Honda?
«Quei pochi buoni tempi fatti registrare, Marquez li ha cercati, sono episodi. Honda è in ritardo forte, ha preso sotto gamba la rivoluzione della centralina unica e il motore, che dovrà utilizzare per tutta la stagione, non è affatto apposto con la potenza. Parte male»
 Tempo di rivincite per Ducati?
«Quella di Losail è una pista amica per le moto di Borgo Panigale, la GP 16 è un progetto nato bene e il loro motore e di un'altra categoria in quanto a potenza, un mostro in pista. Ducati sarà protagonista con o senza Stoner. L'ho incontrato e sembra molto maturato, è un pilota velocissimo, ma deve dimostrare di poter contribuire davvero a migliorare la moto come tester.»
Una stagione di battitori liberi?
«Fino almeno a metà campionato gli equilibri rimarranno questi, nessuno potrà modificare le moto in modo consistente e questa è la migliore notizia possibile. La distanza tra i team ufficiali e quelli satellite si è ridotta moltissimo, un pilota come Petrucci in sella alla Ducati Pramac può tranquillamente ambire al podio e la Suzuki di Vinales ha impressionato. Chi ci crede si mette in gioco, e nel secondo e terzo Gp della stagione, in Argentina e Texas, non abbiamo assolutamente idea di come si comporteranno le nuove Michelin. Avremo le polemiche, ma anche il vero spettacolo, quello senza pronostici».
 

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Mercoledì 16 Marzo 2016 - Ultimo aggiornamento: 15:45