Jules Gounon ai box della scuderia Alpine

24h Le Mans, Famin (Alpine): «Non credo che ci sia questa grande differenza tra il podio e la Top 10»

di Mattia Eccheli
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LE MANS – La temperatura è un “nemico” sempre molto temibile, a maggior ragione in una gara che dura 24 ore. Venerdì al circuito, malgrado una leggera copertura, sdono stati superati abbondantemente i 30°: «Domani dovremmo avere dieci gradi in meno – tranquillizza Bruno Famin, direttore della divisione Motorsport di Alpine – Vediamo». Sottinteso: «Speriamo». Esattamente come uno dei suoi piloti, Mick Schumacher, non ha tanta voglia di soffermarsi sulle differenze tra la Formula 1 e il Wec.

«Ma se diamo un'occhiata alla griglia...», sorride lasciando intendere che almeno sul fronte del blasone dei piloti forse lo scostamento non è eccessivo. Circa il risultato delle qualifiche risponde tranquillo: «Quante gare ho perso pur avendo il miglior tempo sul giro...». Perché più che mai alla 24h di La Mans non è affatto così importante partire davanti, mentre è ovvio che lo sia arrivare (davanti, s'intende).

Al solito, il pilota con un numero di nomi da guinness – Ferdinand Zvonimir Maria Balthus Keith Michael Otto Antal Bahnam Leonhard Habsburg-Lothringen – altrimenti noto “solo” come Ferdinand Habsburg, rampollo di una dinastia reale, quella degli Asburgo, è quello che sorride di più: «Veniamo da esperienze diverse, abbiamo un background differente e abbiamo cambiato tante cose – chiarisce l'austriaco – Ci siamo adattati e adesso siamo un gruppo. Oggi gli ingegneri ci conoscono bene e sanno le nostre debolezze e i nostri punti di forza».

«Le qualifiche sono state più complicate del previsto con condizioni in continuo cambiamento, ma entrare nell'Hyperpole è stato soddisfacente per la squadra - dice Schumacher - La scuderia ha fatto un buon lavoro per preparare tutto e siamo rimasti positivamente sorpresi dal nostro livello di prestazione nell'Hyperpole 1. La macchina era competitiva fin dal primo giro ed è un grande risultato qualificarsi per l'Hyperpole 2. Partiremo nella Top 10, il che è positivo, anche se la parte più difficile ci aspetta».

Anche Jules Gounon, pure lui tra quelli con trascorsi (seppur brevi) in Formula 1, dice che la classe regina e il Wec «sono gare differenti e le auto sono diverse»: «Essere qui è una sensazione meravigliosa – conclude – Ci sentiamo pronti per questa 24h, ma non vuol dire niente: qui hai sempre bisogno di qualcosa in più. Un pizzico di fortuna». Quella che è mancata lo scorso anno, quando tra le 20.46 e le 21.36 entrambe le vetture erano state costrette al ritiro.

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venerdì 13 giugno 2025 - Ultimo aggiornamento: 20:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA