Akyo Toyoda, il presidente-pilota della Toyota

Akyo Toyoda, il presidente-pilota al volante della nuova hypercar Toyota

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ROMA - Rincorrere la 24 ore di Le Mans per 30 anni e poi vincerla due volte in una sola stagione prendendosi anche il titolo nel WEC. Tutto questo è accaduto alla Toyota, nello stesso anno in cui ha vinto la sua prima Dakar con l’Hilux, ha agguantato il titolo costruttori nel WRC con la Yaris ed è in lotta a tutto campo per la stagione in corso. L’era delle LMP1 si chiuderà tuttavia con il prossimo campionato WEC 2019-2020: in quello successivo faranno il loro debutto le Hypercar, superportive derivate da auto di serie prodotte in almeno 20 esemplari all’anno. I primi due marchi che hanno confermato la loro presenza sono l’Aston Martin, che schiererà la Valkyrie, progettata insieme alla Red Bull, e la Toyota. L’arma di Nagoya sarà la GR Super Sport che nei giorni scorsi ha fatto il suo debutto in pista al Fuji, ovvero sul circuito di casa, a due passi dal centro di ricerca e sviluppo dove nascono anche i progetti più avanzati e i propulsori da corsa.

A farle fare lo shakedown, avvolta dalla pellicola usata solitamente per dissimulare i prototipi, è stato nientedimeno che Akio Toyoda in persona. Il presidente ormai si presenta in pubblico più spesso con tuta e casco che in giacca e cravatta e anche quest’anno ha corso la 24 Ore del Nürburgring con una GR Supra, utilizzando lo stesso pseudonimo di Morizo Kinoshita con il quale partecipò alla corsa di durata tedesca da perfetto sconosciuto nel 2007 con una Lexus IS. Ad accompagnarlo per i suoi primi giri sulla Super Sport, c’era Takeshi Uchiyamada, chairman del board e padre della Prius e dunque dell’auto ibrida. Ai box c’erano invece Shigeki Tomoyama, presidente di Gazoo Racing, Shigeki Terashi, l’uomo al quale è stato affidato lo sviluppo delle auto elettriche, e Koji Kobayashi, capo finanziario e dunque detentore dei cordoni della borsa di tutta Toyota Motor Corporation, un’azienda da oltre 10 milioni di automobili, che impiega 371mila persone e ha chiuso lo scorso esercizio con un fatturato di 250 miliardi di euro. A fare compagnia a questo parterre de roi, c’era Kamui Kobayashi, pilota Toyota nel WEC e detentore del record assoluto a Le Mans (3’14”791).

E proprio dall’auto che ha vinto le ultime due edizioni della corsa francese deriva la GR Super Sport che, a sua volta, tornerà sulle piste sfruttandone tutto il patrimonio tecnologico, a cominciare dal telaio e dall’aerodinamica, frutto del lavoro di Toyota Motorsport, in Germania, dove ha sede il team e c’è una modernissima galleria del vento, utilizzata anche da molti team di Formula 1. La TS050 raggiunge i 1.000 cv con il V6 2.4 biturbo e due motogeneratori, la GR Gran Sport stradale promette invece di averne tre e la stessa potenza. Quella da pista dovrà limitarsi ad uno da 200 kW all’avantreno mentre il motore a benzina dovrà essere potenziato a 520 kW. In totale fanno 980 cavalli e un unico obiettivo: vincere ancora.

 

 

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Lunedì 29 Luglio 2019 - Ultimo aggiornamento: 11:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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