Lance Stroll

L'Aston Martin ha un problema: Lance Stroll, figlio del boss del team, le cui prestazioni sono insufficienti

di Massimo Costa
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La prima fotografia è quella della classifica del campionato del mondo piloti: Fernando Alonso punti 93, Lance Stroll punti 27. La seconda immagine è riferita alla graduatoria del mondiale costruttori: Aston Martin punti 120, Mercedes 119, Ferrari 90. Si può capire immediatamente quale sia il grosso e attuale problema del team di Lawrence Stroll, divenuto la seconda forza della F1 in maniera prepotente tra la sorpresa generale. Qual è il problema? Il figlio Lance. Dispiace dirlo, ma la realtà dei fatti non ammette repliche. Ed è una situazione che ricorda quella vissuta dalla McLaren lo scorso anno con Daniel Ricciardo lontanissimo dai punti ottenuti dal compagno Lando Norris, fatto che era costato al team di Zak Brown il quarto posto tra i costruttori. E il successivo licenziamento dell'australiano.

La disparità di prestazioni tra i due piloti Aston Martin è netta e non giova a Stroll, 24 anni, che sia surclassato da un 41enne. Che è un due volte campione del mondo, che sta dimostrando di avere la determinazione di un ventenne, ma all'anagrafe è pur sempre un classe 1981. Andando a ritroso, Stroll ha perso il confronto nel 2022 con il compagno Sebastian Vettel. Il quattro volte iridato aveva segnato 37 punti, il canadese 18 e anche la stagione precedente Vettel lo aveva battuto, 43 punti contro 34. Per non parlare del periodo Racing Point: nel 2020, Sergio Perez 125 punti, Stroll 75, nel 2019 il messicano aveva intascato 52 punti, Lance 21.

L'unico confronto con un compagno di squadra che Stroll ha vinto è stato nel 2018 quando era alla Williams: sei punti per lui, e uno soltanto per Sergey Sirotkin. L'anno del debutto in F1 di Stroll non era stato male, sempre con la Williams. Lui aveva totalizzato 40 punti, Felipe Massa 43. Come abbiamo riportato più volte, il figlio del patron Lawrence non è un pessimo pilota, in F1 si è visto ben di peggio, ma troppi sono gli alti e bassi. Stroll lo ricordiamo secondo nella qualifica di Monza nell'anno del debutto e in pole a Istanbul nel 2020. In entrambe le occasioni, pioveva. E terzo ha fatto il sabato di Budapest 2020.

In gara, ha conquistato la terza posizione a Baku 2017, anno che lo ha visto anche sesto a Mexico City. Sul podio è salito, sempre da terzo, anche a Sakhir e Monza 2020, ha concluso 4° a Hockenheim 2019, Budapest 2020 e Melbourne 2023. Era quarto al Mugello 2020 e a Baku 2021, ma in entrambe le occasioni il cedimento di una gomma posteriore lo ha portato a sbattere con una certa violenza contro le protezioni. Non si ottengono questi risultati se non si hanno talento e capacità, ma come detto sopra, Stroll non ha mai dato continuità a queste prestazioni. E oggi, alla sua settima stagione di F1, non lo si può certo giustificare come un neofita nonostante la giovane età o un pilota che debba ancora maturare con 128 Gran Premi disputati.

Stroll quest'anno si è trovato tra le mani, per la prima volta nella sua carriera, una monoposto non più da centro classifica come poteva essere la Racing Point o la Aston Martin 2021-2022, bensì una vettura da podio che può battere con facilità la Ferrari e la Mercedes, mettendo anche in difficoltà l'imprendibile Red Bull. Questo cambio di passo, un pilota come Alonso lo ha subito sfruttato al meglio, Stroll invece, si trova in grossa difficoltà. In qualifica, ha rimediato un secco sette a zero da Alonso e la sua miglior sessione del sabato è stata quella di Jeddah che lo ha visto quinto. 

A Miami e Montecarlo, gli ultimi due eventi che la F1 ha disputato, Stroll non è riuscito a superare la Q1 in America e la Q2 nel Principato. Nel contempo, Alonso ha guadagnato la prima fila in entrambi gli eventi. Una sberla non da poco per Stroll, soprattutto quella ricevuta sul tracciato cittadino monegasco, la cui qualifica è un "must" che evidenzia spesso in maniera limpida le capacità di un pilota e le mancanze di un altro. In gara a Monaco, Stroll è stato anche l'unico a doversi ritirare per incidente quanco le condizioni dell'asfalto sono divenute molto complicate per via della pioggia. Solo lui ha sbattuto in modo tale da doversi fermare.

Se guardiamo ai punti ottenuti dai piloti dei team che sono in lotta con la Aston Martin per la seconda posizione nella classifica costruttori, il margine è ridotto. In casa Mercedes, Lewis Hamilton ha 69 punti, George Russell 50. In Ferrari, Carlos Sainz ne ha 48, Charles Leclerc 42. Sono piloti di pari livello, o piuttosto simile, mentre nella "Verdona" di Lawrence Stroll il divario tra Alonso e Stroll è di ben 66 lunghezze.

Cosa accade dunque a Lance Stroll? E' giustificabile una stagione 2023 come quella che sta vivendo? La risposta è no. D'accordo, siamo soltanto al sesto GP su ventidue, l'augurio è che il canadese possa invertire già da Montmelò questo trend  negativo. Chissà, magari basta un risultato che riporti fiducia e lo switch mentale sarà tale che Stroll comincerà a ottenere le stesse prestazioni di Alonso per la felicità del padre Lawrence e di tutta la Aston Martin. Ma se ciò non dovesse accadere come si comporterà Stroll senior? Avrà il coraggio di mollare il figlio per portare nel proprio team un pilota all'altezza di Alonso? Se ragionerà come lo splendido uomo d'affari che è, la carriera di Lance sarà segnata, ma se prevarrà l'ambizione famigliare, il rischio è che la Aston Martin rimanga una squadra zoppa.

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Venerdì 2 Giugno 2023 - Ultimo aggiornamento: 03-06-2023 11:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA