Sandrider in Marocco

La doppietta in Marocco scalda Dacia. Sandrider va alla Dakar 2025 per vincere

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Non poteva esserci debutto migliore per il Dacia Sandrider, prototipo sviluppato dalla casa rumena per partecipare alla Dakar e al Campionato mondiale rally raid. La doppietta ottenuta al Rally del Marocco con Nasser Al-Attiyah e Sébastien Loeb lascia ben sperare per la gara regina della stagione, che partirà il 3 gennaio 2025 da Bisha, in Arabia Saudita. La squadra The Dacia Sandriders si troverà ad affrontare una concorrenza agguerrita da parte di Ford e Toyota, presenti in veste ufficiale, ma non teme il confronto grazie all’esperienza e alla velocità dei suoi tre piloti: al qatarino e al francese si aggiungerà infatti la spagnola Cristina Gutierrez, già vincitrice della classe Challenger la scorsa edizione e campionessa di Extreme E. Il Dacia Sandrider è un prototipo completamente nuovo, sviluppato internamente al gruppo Renault per quanto riguarda la parte ingegneristica e di design, incluso il coinvolgimento di Alpine Motorsport.

Prodrive è invece partner tecnico per lo sviluppo e le operazioni, mentre Aramco è il fornitore del carburante 100% sostenibile. Il Sandrider appartiene alla classe Ultimate T1+, quella più elevata del Mondiale rally raid. Compatto e dal passo corto, è lungo appena 4,14 metri, largo 2,29 e alto 1,81. A spingerlo ci pensa un propulsore 3.0 V6 biturbo da 360 Cv e 539 Nm di coppia, abbinato alla trazione integrale e a un cambio sequenziale a sei rapporti. Le sospensioni sono dotate di un’ampia escursione da 35 cm e i cerchi sono da 17”, montati su gomme BF Goodrich. Come detto, sono tre le vetture che parteciperanno alla Dakar 2025: sulla numero 200 salirà Nasser Al-Attiyah, cinque volte vincitore della gara, navigato da Edouard Boulanger; sulla numero 212 Cristian Gutierrez sarà affiancata da Pablo Moreno; infine sulla 219 il nove volte campione Wrc Sébastien Loeb navigato da Fabian Lurquin. Il grande risultato ottenuto in Marocco è stato un segnale della competitività del veicolo, che è passato attraverso uno sviluppo estensivo che non si è mai fermato. Come ha spiegato la team principal Tiphanie Isnard, il feedback di piloti estremamente esperti come Loeb e Al-Attiyah è stato fondamentale per migliorare alcuni aspetti dell’auto.

Per esempio, il raffreddamento ha creato qualche difficoltà per via delle dimensioni ridotte della vettura ed è stato un punto di grande lavoro. Anche la vernice è stata studiata appositamente per evitare i riflessi fastidiosi del sole sul cruscotto, una tecnologia che sarà applicata successivamente anche sulle vetture stradali: come sempre accade, il motorsport diventa un banco di prova importante per testare e sviluppare innovazioni che possono risultare utili nella vita di tutti i giorni. All’evento di presentazione della squadra svolto a Milano era presente anche Sébastien Loeb, uno dei piloti, che non ha nascosto le ambizioni pur restando con i piedi per terra: «Sono davvero entusiasta di partecipare alla Dakar con i Dacia Sandriders. Abbiamo lavorato duramente per prepararci a questa gara e abbiamo ovviamente l’obiettivo di vincere, ma sappiamo bene quanti fattori si devono allineare perché questo accada. Spero che la nostra esperienza sia un vantaggio fondamentale. Siamo pronti a dare il massimo e so che la squadra farà lo stesso».

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Lunedì 23 Dicembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 11:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA