Marc Marquez e Valentino Rossi

Ezpeleta: «Valentino e Marquez? Adesso garantisco un mondiale onesto, e Stoner è il benvenuto»

di Gianluigi Giannetti
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«Quando ho letto una cosa simile pensavo fosse il 1° d'aprile. Il depotenziato è abbastanza potente, per il momento.» A meno  di cinquanta giorni dall'avvio del mondiale con la gara del Qatar il 20 marzo, i motori della MotoGp sono tornati ad accendersi in queste ore per i test di Sepang, ma tocca a Carmelo Ezpeleta ricordare chi comanda. Cioè ancora lui, nonostante le voci che vedevano in discussione il suo ruolo dopo le polemiche e la penosa combine tutta spagnola di Valencia. In lunga intervista esclusiva concessa a Guido Meda per Sky Sport, il CEO di Dorna e grande capo del Circus su questo è chiaro, su chi tenga le redini, nonostante il suo parere sia contorto sulla direzione che abbiano preso i cavalli.

«Il finale del mondiale 2015 è stato molto impegnativo. Io non l'ho preso come spagnoli, italiani... io sono orgoglioso di essere spagnolo, ma non sono spagnolo come gestore della Dorna. La relazione con l'Italia è stata straordinaria tutta la vita. La verità è che noi avevamo, dopo una stagione lunghissima, un finale di campionato fantastico, che poi è andato come è andato. Io ho ovviamente la mia opinione, so cosa è successo e penso che i protagonisti sappiano cosa sia successo. Io so cos'è successo e loro anche lo sanno.» Neppure una parola da parte di Ezpeleta sulla iniziativa molto discutibile della Federazione Internazionale, ridotta ormai poco più che l'appendice legale della Dorna, la quale ha secretato le telemetrie di Marquez che si riferivano alla gara di Sepang, togliendo a Valentino la possibilità di dimostrare come e quanto fosse stato provocato prima di sferrare il famigerato calcio. Un errore a cui Ezpeleta medita l'ennesimo rimedio, trattenere al centro della MotoGp e del suo business multimiliardario. «A me 36 anni non sembrano niente, è giovanissimo. Io ne ho 69. L'importanza è la testa e Valentino ha una testa come se fosse di 22 anni. Io ho sempre detto che Valentino gareggia unicamente perché gli piace gareggiare e per cercare di vincere. Valentino vale moltissimo. È un idolo mondiale legato alla crescita della MotoGP, soprattutto per il suo valore come pilota. La gente ha riscoperto con lui il motociclismo. Valentino, in una maniera o nell'altra, rimarrà nel motociclismo.
 


Poi lo show, la teoria dei quattro moschettieri, la necessità che a Marquez, Lorenzo e Rossi vada affiancato il quarto tassello di un poker di campionissini del mondo: «Massimo rispetto per Stoner, è un pilota straordinario, è una leggenda del motociclismo. Non tornerà per essere il quinto, ha vinto con Ducati, con la Honda... E' la sua decisione, se viene sarà il benvenuto.

Ezpeleta non è detto sappia, ma di sicuro capisce. «So cosa si è detto alla fine del 2015: la Dorna ha interessi commerciali, la Dorna favorisce gli spagnoli. Ecco, allora vi dico che nel 2016 accanto alla Direzione gara opererà un nuovo organismo giudicante che avrà la funzione di rilevare le irregolarità e comminare le sanzioni. La Dorna, per evitare il sospetto di conflitti di interesse, non avrà uomini propri in questa nuova istituzione sportiva. La Direzione Gara gestirà l'evento, quindi lì la Dorna ci sarà, ma non si occuperà degli aspetti sanzionatori.» A microfoni spenti Carmelo vuole le mani libere. Ben per lui che sappia che Rossi Valentino da Tavullia paga in contanti, e non dimentica.

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Martedì 2 Febbraio 2016 - Ultimo aggiornamento: 15-02-2016 15:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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