Lewis Hamilton festeggia consolando il compagno di squadra Bottas costretto a lasciargli la vittoria dal team

F1, Hamilton vince anche a Sochi con Bottas gli lascia strada libera. 3° Vettel scivola a 50 punti da Lewis

di Giorgio Ursicino
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SOCHI - Niente da fare. Nessuna rimonta, anzi il distacco aumenta. E ora il sogno mondiale diventa come scalare l’Everest. Come era avvenuto due settimane fa a Singapore e ad inizio settembre a Monza, a dominare il Gran Premio di Russia a Sochi è la Mercedes che centra una pesante doppietta e mette una discreta ipoteca sulla conferma dei titoli mondiali. A ricevere il trofeo dalle mani del presidente Putin è Lewis Hamilton che allunga con decisione in classifica ponendo ulteriori dieci lunghezze fra lui e un abbacchiato Sebastian Vettel sul podio al traguardo. Con il successo di ieri il quattro volte campione del mondo britannico sale a quota 70, a meno 21 dalla leggenda di Michael Schumacher che di corone ne ha conquistate ben sette.
 

 

La corsa non è stata appassionante, anche se ci sono stati alcuni frangenti avvincenti: prima le due Mercedes, quindi le due Ferrari, a seguire le due Red Bull che pur partivano in fondo allo schieramento per avere cambiato ancora una volta le power unit. La gara ha confermato quello che avevano mostrato le prove, anche se sul ritmo il Cavallino è rimasto più vicino alle Frecce, senza però mai far vedere di poter veramente lottare. Il team di Stoccarda che ha ritrovato la piena competitività della W09 ha messo in campo una strategia perfetta dando l’impressione di non spingere a fondo per risparmiare le monoposto in vista delle cinque gare finali. Un trionfo senza grandi brindisi poiché Bottas che prendeva il via dalla pole ha lasciato strada a Lewis scattato il seconda posizione per l’errore commesso in qualifica. Valtteri dopo il traguardo era parecchio triste, ma da ragazzo intelligente qual’è ha impiegato poco a convincersi che quella era la decisione migliore, l’unica che la squadra avrebbe potuto prendere, la stessa che avrebbe adottato qualsiasi altro team nel medesimo frangente.

Lewis, che è un grande sportivo e un combattente nato, ha festeggiato poco e onorato il finlandese, ma i giochi di squadra fanno parte della storia della Formula 1. Al via le Rosse, soprattutto Sebastian, ci hanno provato, ma con meno convinzione di altre volte perché il distacco rimediato in qualifica era pesante e le chance di ribaltare la situazione non troppo consistenti. Seb si è battuto, ma non ha dato l’anima, sapeva che le Mercedes avevano un passo migliore e, probabilmente, non aveva nessuna voglia di prendersi altre critiche per un eventuale errore. Quando si è spento il semaforo il tedesco è scattato bene ed ha affiancato Lewis all’esterno. Qui sono iniziati i giochi di squadra magistralmente studiati a tavolino. A Sochi la prima vera curva è ad oltre un chilometro e, a differenza di Monza, le scie fanno la differenza. Valterri, visto che Seb e Lewis erano affiancati, si è spostato all’interno, togliendo la scia al tedesco e dandola all’inglese. Risucchiato dall’altra Stella, Lewis ha staccato Seb e si è infilato alle spalle di Bottas al momento della staccata. Le Mercedes allungavano, il Cavallino teneva il passo, ma non aveva la forza di fare pressione. Il finlandese di Stoccarda è stato il primo a fermarsi, Vettel non ha tentato l’undercut su Hamilton per scavalcare il britannico. Operazione perfettamente riuscita, ma qui è emersa la forza della Mercedes.

Lewis non ha atteso nemmeno qualche giro ed è partito all’attacco per riprendersi la posizione. Un primo tentativo Seb lo ha sventato con decisione, ma c’era differenza di passo e al secondo assalto il tedesco si è arreso.
In testa c’era Verstappen autore di una magnifica rimonta, ma doveva ancora fermarsi per il cambio gomme, seguito da Bottas che, all’ordine di Wolff, ha dato strada al capitano. Le gomme Pirelli gialle soft sono sembrate le migliori a Sochi, potevano durare l’intera gara e sono anche quelle con cui i piloti hanno segnato i giri più veloci. Eccellente la gara di Leclerc con l’Alfa Romeo Sauber. Il ragazzo di Monaco ha chiuso al settimo posto vincendo il “gran premio degli altri”.
 

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Lunedì 1 Ottobre 2018 - Ultimo aggiornamento: 15:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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