Eugenio Franzetti, direttore della Divisione Ds Performance

Franzetti (Ds): «Volevamo migliorarci e ci siamo riusciti. Vandoorne ci ha aiutati a crescere, ma i risultati contano»

di Mattia Eccheli
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LONDRA – La Formula E sarà ancora il suo impegno principale in qualità di direttore della Divisione Ds Performance, ma da qualche giorno Eugenio Franzetti, il sociologo dell'industria dell'auto, è stato investito di una nuova responsabilità, guidare le operazioni nel rally con la Lancia Corse Hf. Il manager ha archiviato la decima stagione con la Ds Penske terza fra le squadre, a quota 200 punti: «Migliorarci era il nostro obiettivo – sorride – e ci siamo riusciti. Ci è mancata la vittoria, ma oltre ad aver conquistato più punti siamo stati molto più protagonisti».

È stata una stagione impegnativa...

«Volevamo il podio e la lotta non è stata più soltanto con Porsche e Jaguar, perché con talento e bravura si è inserita anche Nissan».

Che alla fine ha soffiato a Stellantis il terzo posto nel neo istituito Trofeo Costruttori.

«Meglio non pensarci. Sabato, come gruppo, avevamo Maximilian Günther secondo e Jean Eric Vergne e Jehan Daruvala a punti, ma nello stesso giro li abbiamo “persi” tutti e tre. Considerando che Stellantis è rimasta fuori dal podio per dieci punti, è chiaro che dispiace».

Senza vittorie e con un podio mancato: più soddisfazioni o più rimpianti?

«Non c'è nemmeno da chiederlo. Come Ds Penske siamo partiti nove volte dalla prima fila in sedici gare con tre pole: anche questo è un dato che dice molto. Non farei a cambio tra una vittoria e i punti e il podio che abbiamo conquistato».

Anche se per il gruppo era chiaro, la decisione sul Trofeo Costruttori è arrivata ore dopo la fine della corsa.

«Secondo me ci sono state situazioni più clamorose, anche perché, ad esempio, sabato i provvedimenti erano stati assunti in tempo reale. Quando ci sono sanzioni, le scuderie dovrebbero poterle conoscere in tempi rapidi anche per ragionare sulla strategia».

Ds Penske chiude la collaborazione con Stoffel Vandoorne...

«Un bravissimo ragazzo, che arrivava da campione del mondo, ma che si è invece comportato con grande umiltà, senza spocchia. Quello che ha fatto per la scuderia è importante, perché ha saputo alzare il livello delle richieste in una stagione in cui non si poteva intervenire sull'hardware della monoposto. Stoffel è esigente, chiede e spiega anche quello che serve: se le prestazioni della vettura sono migliorate lo dobbiamo anche a lui».

Non sembra il ritratto di uno che si vuole lasciar andare...

«I risultati contano. E non chiedermi chi arriva: ho letto speculazioni varie, ma io non posso dire niente».

La prossima stagione debuttano la Gen3 Evo: come sono andati i test?

«Ci lavoriamo da gennaio e a giugno abbiamo provato l'intero pacchetto. Per il momento siamo contenti e non solo perché sono mediamente un paio di secondi più veloci a giro».

Conta davvero così tanto la velocità per il pubblico?

«Basterebbe avere a disposizione delle gomme slick e si potrebbero ulteriori secondi sul giro. Però non credo che dovremmo farci prendere dalla sindrome delle prestazioni».

In ogni caso esordisce la trazione integrale.

«In alcune situazioni, sì: qualifiche, partenza e Attack Mode. Con i 50 kW all'anteriore, oltre ai 300 kW al posteriore, cambiano gli equilibri, molto anche in curva. Le Gen3 Evo sono più “fisiche”».

Quindi, nella prossima stagione vedremo gare diverse?

«Non credo, grossomodo saranno simili a quelle di quest'anno, anche se molto dipenderà dai circuiti e dal numero di giri: dove la gestione dell'energia sarà più importante avremo sempre molto cambi di posizione. La Formula E è una sorta di MotoGP a quattro ruote».

Le prime indicazioni le avremo ai test di Valencia o dovremo aspettare San Paolo?

«A Valencia nessuno si assumerà rischi esagerati perché da lì le macchine verranno imbarcate direttamente per il Brasile, ma credo anche che nessuno si nasconderà».

A Valencia è in programma anche una sessione specifica riservata alle donne...

«Un'iniziativa molto interessante, che potrebbe aprire anche nuovi scenari. Sarà da capire come se la caveranno le ragazze con una macchina più “fisica”».

L'obiettivo della Ds Penske per la stagione 11?

«Migliorarci ancora, ma vogliamo anche ridurre la differenza con Jaguar e Porsche e tornare a vincere almeno qualche gara».

Una parola sul tuo nuovo impegno sul rally: a casa non ti vedranno mai...

«Parte una nuova avventura. bellissima. Sono concento ed emozionato allo stesso tempo. Si comincia dal Rally4, che è la categoria più animata in Europa, che permette ai giovani di sviluppare il proprio talento e a quelli più affermati di divertirsi. Era la classe giusta per riportare Lancia nei Rally a partire dal 2025».

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Sabato 27 Luglio 2024 - Ultimo aggiornamento: 18:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA