Nissan, Qashqai e X-Trail con l'ibrido da favola. Si rifornisce nel modo tradizionale ma la spinta è quella di un motore ad elettroni
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MADRID – La “prima volta” dei test della Federazione Internazionale dell'Automobile (Fia) riservati esclusivamente a donne pilota al volante di monoposto a scoperte, le Gen3 Evo impiegate dalla Formula E, la cui stagione 11 comincia il 7 dicembre in Brasile, è stata un successo. Come i loro colleghi maschi, che hanno girato tra martedì pomeriggio e venerdì mattina, si erano preparate al simulatore per il circuito Ricardo Tormo di Valencia, ma la tragica inondazione della regione ha indotto gli organizzatori a spostare le prove generali sulla pista di Jarama, alle porte di Madrid, che praticamente nessuno conosceva.
Il miglior tempo dei piloti ufficiali, quello di Mitch Evans, vice campione del mondo con la Jaguar Tcs, è stato di 1:27.461, ottenuto dopo quasi 13 ore di prove, rispetto alle 15 girate, 3 in meno di quelle possibili per la penalizzazione ricevuta dalla scuderia per aver superato il tetto di spesa nella Stagione 9. Ad Abbi Pulling, nettamente in testa alla classifica F1 Academy femminile, sono bastate meno di 3 ore per avvicinare il tempo di Antonio Felix da Costa, il pilota già campione del mondo di Formula E da qualche anno sotto contratto con la Tag Heuer Porsche, che era risultato il più veloce nella sessione inaugurale. La britannica ingaggiata dalla Nissan ha girato in 1:30.889 contro l'1:29.220 del portoghese. Naturalmente la 21enne Pulling ha beneficiato dei dati già raccolti in questi giorni dai colleghi, ma non aveva mai guidato una monoposto elettrica, con la quale da Costa si cimenta da 10 anni.
Il podio “virtuale” è stato completato dalla connazionale Jamie Chadwick, che con la macchina di Evans ha contabilizzato un crono di 1:31.209, e dalla 19enne filippina Bianca Bustamante (1:31.715). Con la E-4Orce 05 del costruttore nipponico con le insegne della scuderia cliente, la Neom McLaren, l'asiatica è riuscita a tenersi alle spalle per appena 16 millesimi la giapponese Miki Koyama schierata dalla Lola Yamaha Abt. Koyama è peraltro riuscita a uscire dai box solo parecchi minuti dopo le colleghe per via di un problema tecnico.
A Lilou Wadoux è andata anche peggio: la francese non ha potuto compiere nemmeno un giro perché non si è trovato un sedile adatto, malgrado la Jaguar Tcs lo avesse fatto realizzare espressamente e nonostante la collaborazione delle altre scuderie che hanno messo a disposizione i loro. I test al femminile hanno rischiato di concludersi come quelli al maschile, con Jean Eric Vergne (Ds Penske) fermo alla curva 3: con la medesima macchina dalla livrea dorata, anche Jessica Edgar è finita fuori pista nello stesso punto a una manciata di minuti dal termine. I commissari sono tuttavia riusciti a spostare il bolide e far ripartire la sessione conclusiva, impiegata dalle squadre per raccogliere altri dati. Nella Top 10 anche la tedesca Lena Bühler (Mahindra) in 1:31.907, l'olandese Beitske Visser (Ds Penske) in 1:32.221, Ella Lloyd (Neom McLaren) in 1:32.374, la spagnola Marta Garcia (Tag Heuer Porsche) in 1:32.624 e le due ragazze chiamate dalla Maserati, la tedesca Carrie Schreiner in 1:32.626 e la colombiana Tatiana Calderon (1:32.815).