Francesca Valdani con Oliver Rowland

Valdani (Nissan): «Un'ottima stagione. Il segreto? Obiettivi reali, non la luna. Il podio del Trofeo Costruttori un valore aggiunto»

di Mattia Eccheli
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LONDRA – Due certezze in casa Nissan, il costruttore giapponese impegnato in Formula E, al termine della stagione 10. La prima è che Sacha Fenestraz, il giovane pilota franco argentino che ha un quarto posto come miglior risultato (due volte nel nono campionato), resta anche il prossimo campionato. La seconda è che non ci sono rimpianti per l'esito finale. Lo spiega Francesca Valdani, la milanese che da due anni è Team Manager della scuderia, della quale è anche Sporting Director: «È stata un'ottima stagione – esordisce – perché in quella scorsa avevamo chiuso al decimo posto fra i piloti (con Norman Nato, ndr) e in questa Oliver Rowland è arrivato quarto. Nella classifica a squadre eravamo settimi e siamo arrivati quarti».

A un certo punto, però, con Rowland, eravate in lotta per il titolo...

«Nessun rimpianto: zero proprio. Credo che siamo stati l’unica scuderia ad andare a punti in ogni gara dalla terza gara e fino a Portland, dove, con Oliver malato, non abbiamo mosso a classifica. E ciò nonostante Oliver è arrivato a Londra con ancora possibilità di vincere il titolo piloti, anche se in quello a squadre la sua assenza ci ha fatto perdere la terza posizione e così siamo arrivati a Londra come quinti, per poi chiudere quarti grazie alla vittoria di domenica».

Quarti a squadre e sul podio nel Trofeo Costruttori.

«Il terzo posto nel neo istituito Trofeo Costruttori è stato il valore aggiunto».

Quindi?

«Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto e dei risultati che abbiamo raggiunto. Anche perché Rowland è tornato in Nissan dopo aver saltato la metà della scorsa stagione. Conosceva la squadra, ma non tutta, perché molte persone erano cambiate».

La prima vittoria è arrivata grazie alla squadra cliente, però.

«La vittoria era uno dei nostri obiettivi e alla fine abbiamo centrato anche quello: a Misano prima, anche se non come volevamo, e poi a Londra, nell'ultima gara».

Cosa ha funzionato così bene quest'anno?

«Ci eravamo posti obiettivi reali, possibili, senza puntare alla luna. E poi una cosa era chiara a tutti noi: si perdeva e si vinceva insieme».

Sembra facile raccontato così...

«Avevamo costruito basi solide nella nona stagione e siamo cresciuti come squadra: abbiamo una forte coesione».

Due titoli a Jaguar e uno a Porsche: ti sembra il giusto esito del campionato?

«Non c'è molto da dire: i verdetti li emette la pista».

Non sempre: per alcuni c'è stato da attendere anche per ore: a Misano, ma anche a Londra.

«Credo che per certi provvedimenti sia giusto controllare e verificare tutto. Meglio prendersi qualche minuto in più per assumere la decisione giusta».

L'anno prossimo comincia l'era delle monoposto Gen3 Evo: si riparte quasi da zero.

«Per quanto ci riguarda siamo molto soddisfatti dei test e siamo anche molto fiduciosi. Quello che non sappiamo e a che punto siano gli altri contendenti. Lo sapremo in dicembre solo in Brasile».

Non ai test di Valencia in novembre?

«Anche, ma quello che conta sono le gare. E la prima è a San Paolo».

A livello di scuderie sei una delle pochissime donne che occupa ruoli dirigenziali: come ti trovi?

«Dieci anni fa magari ti avrei dato una risposta diversa, ma oggi ti dico che non c'è differenza se sei maschio o femmina. Quello che conta è come ti presenti e la preparazione che hai».

Il prossimo calendario?

«A parte maggio, è un programma denso e più completo, ma anche meno compresso rispetto a questa stagione, facile da gestire. Fosse per me, ripartirei anche domani».

La Formula E ha una nuova proprietà e sta cambiando, ma manca ancora qualcosa...

«La Formula E sta facendo un grande lavoro. In dieci anni ha fatto passi da gigante in avanti e continua a essere innovativa».

E il pubblico?

«Secondo me il prodotto è valido. Quando sento le critiche chiedo alle persone se abbiano mai seguito una gara e la risposta è no. Ecco, diciamo che gli appassionati dovrebbero mettere da parte, almeno per una volta, i loro pregiudizi. Prima vieni e guardi e poi valuti».

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Giovedì 1 Agosto 2024 - Ultimo aggiornamento: 09:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA