FIA e Ferrari lanciano il progetto "Girls on Track" per allevare una ragazza pilota da portare in F1

FIA e Ferrari lanciano il progetto "Girls on Track" per allevare una ragazza pilota da portare in F1

di Massimo Costa
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Vedere una ragazza al via di un Gran Premio di F1. E' il sogno che la FIA sta inseguendo da qualche anno e nelle ultime stagioni ha coinvolto nel progetto Tatiana Calderon, colombiana, ma la sua stagione 2019 in Formula 2 è stata decisamente negativa. Legata al team F1 Alfa Romeo, la Calderon potrebbe uscire rapidamente dal radar del Mondiale. La categoria nata per sole donne, la W Series, non sembra avere espresso particolari talenti a parte la campionessa Jamie Chadwick, subito inserita nel team Williams F1, ma ancora lontano dal poter esprimersi su certi livelli quando si è confrontata con i maschietti. Servono dunque basi solide per costruire un talento ed ecco che è partita una iniziativa mirata dal nome "Girls on Track - Rising Stars" che vede il coinvolgimento della Ferrari. Il progetto targato FIA è quadriennale e venti giovanissime, tra i 12 e i 16 anni, sono già state selezionate nel corso dell'inverno. Le venti fortunate, il prossimo mese di ottobre si sfideranno sul circuito di Le Castellet con le monoposto di Formula 4 messe a disposizione dalla scuola di pilotaggio Winfield (molto famosa in Francia), dopo di che le migliori dodici accederanno a sessioni di allenamento con kart e monoposto sempre di F4.

Le quattro finaliste avranno quindi la possibilità di svolgere un corso a Maranello presso il Ferrari Driver Academy e a quel punto la sfida sarà infuocata perché verrà scelta una sola ragazza per partecipare al campionato italiano di F4 2021 sotto l'egida del Cavallino. Tutto ciò è sostenuto da Michéle Mouton, vice campione del mondo rally nel 1982 e attuale presidente della Women in Motorsport Commission della FIA: "Poter collaborare con la Ferrari è un vero riconoscimento ai progressi frutto del lavoro di un decennio", ha spiegato la Mouton. Da parte sua, Mattia Binotto, team principal Ferrari, ha accolto di buon grado l'iniziativa: "Abbiamo ritenuto di doverci impegnare di più per aiutare le giovani che vogliono misurarsi nel motorsport. Non ci sono vere barriere alla partecipazione, ma sappiamo che per loro ci sono maggiori difficoltà".

Quello che fino ad ora è mancato alle ragazze che si sono cimentate al volante negli ultimi anni, è stata proprio la mancanza del sostegno di una Academy (Ferrari, Red Bull, Mercedes, McLaren) che preparasse a dovere le giovani pilota. Oltre alla Calderon, l'unica ad essere arrivata a correre in Formula 2, si ricorda l'olandese Beitske Visser che era stata eccellente protagonista della World Series Renault, categoria paragonabile alla Formula 2, ma che dal 2017 non esiste più. La Visser aveva ottenuto risultati eccellenti nel 2014, ma l'anno seguente si era un po' persa venendo così pian piano dimenticata. Nel 2019 la si è rivista nella W Series dove è stata la principale avversaria della Chadwick. Ricordiamo poi, la svizzera Simona De Silvestro, che per diverse stagioni ha corso nella americana Indycar conquistando ottimi risultati, ma con l'ambiente della F1, a parte un breve test con la Sauber, non ha avuto fortuna.

L'ultima donna ad accedere nell'ambito del Mondiale è stata Susie Stoddart che ha partecipato nel 2015 al turno di prove libere del venerdì nei GP di Spagna e Gran Bretagna con la Williams. La pilota inglese, sposata con Toto Wolff (team principal Mercedes) correva nel DTM, ma l'esperienza con la Williams non ha avuto seguito. Così, l'ultima donna a disputare un Gran Premio è stata l'italiana Lella Lombardi, 12esima nel GP di Austria del 1976. Nel GP di Spagna del 1975 aveva anche ottenuto un punto. Sono state 17 le sue presenze in F1 tra il 1974 e il 1976, 12 le volte in cui si è qualificata. Successivamente, sempre una italiana, Giovanna Amati, ha tentato senza fortuna la qualificazione nei primi tre Gran Premi del 1994.

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Martedì 16 Giugno 2020 - Ultimo aggiornamento: 18-06-2020 10:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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