Prima il gossip e le polemiche interne con il caso Chris Horner, poi l'addio del guru dell'aerodinamica Adrian Newey e ora una monoposto diventata improvvisamente non più imbattibile e forse addirittura solo terza o quarta forza del campionato di Formula 1. L'ultimo Gran Premio d'Ungheria ha messo in chiaro oltre alla supremazia della McLaren anche la fine del predominio della Red Bull campione del mondo che, oltre al Mondiale costruttori, già ampiamente aperto, potrebbe vedere rimesso in discussione anche quello piloti. Lì Max Verstappen ha ancora un buon margine, ma con ben 11 Gp alla fine continua inesorabilmente a perdere punti a vantaggio soprattutto di Lando Norris, secondo in classifica a 76 punti di distanza dall'olandese volante. Che l'era della Red Bull e del Max Verstappen imbattibile avesse i giorni contati lo si era capito ad inizio stagione, quando come un fulmine a ciel sereno venne fuori la storia del team principal della scuderia austriaca indagato per comportamenti inappropriati verso una dipendente. Una bomba a orologeria che non ha portato alla 'caduta' di Horner ma ha completamente disintegrato il clima all'interno della scuderia campione del mondo.
Si è passati dai saluti di Newey alle bordare di papà Jos Verstappen contro la dirigenza del team fino alle voci di addio dello stesso Max Verstappen che tra malumori e nervosismi vari è arrivato addirittura ad insultare il suo box al termine del Gp di Budapest che lo ha visto chiudere al quinto posto dopo la collisione con l'eterno rivale Lewis Hamilton. «Voi mi avete dato questa mer..a di strategia, ok?! Io sto provando a salvare quello che rimane, caz..o!", ha gridato alla radio il campione del mondo che ha continuato a insultare i suoi ingegneri. Un atteggiamento quello di Verstappen definito «da bambino» da parte del box Red Bull e che continua a insinuare i dubbi in vista della stagione 2025 sulla permanenza dell'olandese corteggiato da tempo dalla Mercedes che alla fine di questo Mondiale vedrà partire Hamilton verso Maranello: «Non so esattamente quale fosse il contenuto di questa clausola, perché non la conosco - ha detto il team principal della Mercedes Toto Wolff rispondendo ad una domanda sul contratto che lega Verstappen ala Red Bull - La cosa più importante è che un pilota voglia restare nel proprio team e voglia guidare per loro. Dipende tutto da questo».
Parole quelle di Wolff che continuano a tenere aperto ogni tipo di scenario riguardo al mercato piloti che, visto anche il destino ancora tutto da definire del ferrarista Carlos Sainz, potrebbe rivoluzionare completamente gli equilibri e i rapporti di forza per il Mondiale targato 2025.