La Tag Heuer Porsche è stata la prima a presentare la nuova Gen3, l'aggiornata 99X Electric

FE, le Porsche favorite per l'EPrix del Messico. Fari puntati anche su Maserati e Ds, Di Grassi e Lotterer in cerca di riscatto

di Mattia Eccheli
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CITTÀ DEL MESSICO – Nessuno si sbilancia. A Valencia, in occasione dei test ufficiali che anticipano tradizionalmente l'avvio di ogni nuova stagione di Formula E, la Maserati “tipo Folgore” guidata da Maximilian Günther aveva ottenuto il miglior tempo in 5 delle 7 sessioni di prova corredato dal crono più basso in assoluto. I risultati degli anni scorsi dicono che malgrado una certa tendenza delle scuderia a “nascondersi”, chi è andato forte in Spagna ha poi fatto bene anche in campionato. Almeno in teoria i piloti delle monoposto Gen3 della casa del Tridente (l'altro è Edoardo Mortara, svizzero con passaporto anche italiano) e della Ds Penske (Stoffel Vandoorne e Jean Eric Vergne, secondo e terzo tempo) sono pertanto tra i favoriti d'obbligo per il primo ePrix.

Ma nel paese centroamericano si corre a oltre duemila metri di quota e, ad esempio, Ds non ha mai vinto né quando si è corso nella capitale né quando si è gareggiato a Puebla. Per questo, sulla base dei risultati dell'ultima gara disputata sul circuito Hermanos Rodriguez, Pascal Wehrlein, l'ultimo vincitore, dovrebbe venire tenuto nella giusta considerazione. E lo stesso vale Felix Antonio Da Costa, già due volte secondo su questa pista. In realtà, il ruolino di marcia ricorda anche che la Porsche ha conquistato le ultime tre pole consecutive a Città del Messico. La Tag Heuer Porsche è stata anche la prima a presentare la nuova Gen3, l'aggiornata 99X Electric, allo sviluppo dei cui componenti aveva cominciato a lavorare con largo anticipo anche se le auto vengono fornite dall'organizzazione. A Valencia, dopo i primi eccellenti riscontri (inclusi quelli con il massimo della potenza), la scuderia ha avuto un atteggiamento più “prudente” e potrebbe aver preferito lavorare ad alcuni dettagli piuttosto che inseguire i tempi.

Altre squadre, che hanno avuto problemi con i pezzi di ricambio, sono riuscite a tenere molto meno in pista le macchine. Lucas Di Grassi (il solo ad aver disputato tutti e cento gli ePrix corsi finora) ha vinto tre volte in Messico, due proprio nella capitale (e a Puebla grazie alla squalifica di Wehrlein che aveva tagliato per il primo al traguardo, ma era stato poi sanzionato per una formalità sull'etichettatura delle gomme che non gli aveva procurato alcun vantaggio), una partendo addirittura dalla quindicesima posizione: un'impresa mai riuscita a nessun altro. Si tratta di capire quando sia competitiva la Mahindra, che arriva da un campionato deludente. Tutti dovranno fare i conti il comportamento ancora sconosciuto dei bolidi (fino a 322 km/h di velocità) e con la tenuta del sistema di rigenerazione per favorire il quale è stato anche modificato il tracciato. Da verificae anche la risposta dei nuovi pneumatici Hankook.

La Jaguar Tcs è sempre stata competitiva, più con Mitch Evans che con Sam Bird nelle ultime stagioni, e non sarebbe giusto derubricare nemmeno Sébastien Buemi, tre volte sul podio a Città del Messico, né Andrè Lotterer, il “senatore” della Formula E con i suoi 41 anni, secondo nella capitale lo scorso anno. La Neom McLaren può essere “indiziata” soprattutto per via dell'abilità dimostrata dalla scuderia, ma resta l'incognita dei piloti: un debuttante, Jake Hughes, e un rientrante, René Rast.

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Venerdì 13 Gennaio 2023 - Ultimo aggiornamento: 14-01-2023 18:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA