BERLINO – Il brasiliano Sergio Sette Camara parla un ottimo italiano ed è sempre sorridente. Ha già chiuso tre volte nei 10 in questa decima stagione (finora erano state al massimo due nei precedenti quattro campionati) e la sensazione è che con una monoposto diversa possa anche salire sul podio. Alla sua quinta stagione in Formula, l'ex promessa del Red Bul Junior Team è stata nona nel secondo ePrix di Diriyah, decima a Tokyo e sesta nella gara domenica di Misano: ha già 11 punti, 3 in meno di quelli rastrellati nell'intero 2023 e 5 in meno della sua miglior stagione, la settima, quando ne conquistò 16.
Cosa è successo?
«Prima, con la Dragon, avevo una macchina veloce e riuscivo a fare bene nelle qualifiche. Poi, quando sono passato alla Nio, ho avuto qualche difficoltà con la monoposto e anche con la squadra: non sono riuscito ad adattarmi bene. Quest'anno ho fatto un passo avanti».
Un passo avanti tu o la macchina?
«Tutti e due. Penso che anche la vettura avesse un problema la passata stagione, ma la scuderia non poteva intervenire perché era una parte strutturale. Già nei test che hanno preceduto questa stagione la monoposto era più veloce».
A Misano sei arrivato sesto.
«Non penso che sarà sempre così facile andare a punti: siamo stati fortunati perché abbiamo seguito una strategia diversa. Però la dea bendata ci ha aiutato. Comunque si può fare, ma occorre interpretare bene la gara e fare bene in qualifica: la macchina ce lo permette».
Nessuno si sbilancia mai: chi vince il mondiale?
«Allora... ci sono diversi piloti che stanno attraversando un buon momento, ma ne vedo due davanti agli altri».
Fuori i nomi!
«Funziona la combinazione, loro e la macchina. Uno è Pascal Wehrlein (Tag Heuer Porsche, ndr) e l'altro è Oliver Rowland (Nissan, ndr)».
E non Nick Cassidy (Jaguar Tcs)?
«Tu mi hai chiesto di sbilanciarmi: posso farti tanti nomi. Non solo quello di Cassidy, ma anche di Evans e altri ancora, ma se devo scegliere ti dico Pascal, perché è il primo, e Oliver, perché lo vedo in ottima forma: per me sono i due messi meglio».
L'anno prossimo con la Gen3 Evo?
«Sarà diverso perché avremo anche la trazione integrale per l'Attack Mode, per le qualifiche e per la partenza: l'accelerazione sarà bestiale, anche più di quella che hanno in Formula 1».
Quindi?
«Sono prestazioni che dovrebbero attirare l'attenzione, perché le avranno solo le monoposto di Formula E: la tecnologia elettrica comincia a sorpassare la tecnologia tradizionale a combustione».
Circuiti cittadini o permanenti?
«Circuiti cittadini, sicuramente».