Valentino Rossi con la sua Yamaha a Valencia

GP Valencia, Valentino in pole dopo 4 anni
Iannone secondo, Marquez solo quinto

di Gianluigi GIannetti
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VALENCIA - In Romagna si fanno gli scherzi. In Spagna non si rovinano le feste. Valentino é Rossi, gli spalti e i team manager e soprattutto i tifosi in uscita dal circuito Ricardo Tomo di Valencia, sono sopratutto rossi, tra rabbia invidia e intollerabile sorpresa per un pilota italiano venuto a sbancare il circuito fortino iberico con una pole position che sa di beffa. Per Marquez, fenomeno e bicampione del mondo, oggi quinto, disordinato e disorientato. Per Pedrosa, senza infamia e senza lode, terzo di maniera su 4 chilometri di pista che ogni pilota spagnolo dovrebbe conoscere come il salotto di casa. E per Rossi Valentino da Tavullia, che incassa la partenza al palo e poi sfotte tutti. «Avevo conquistato l'ultima pole position a Le Mans nel 2010... c'erano le gare in bianco e nero...»

Quattro anni di ritardo. Certo, il pilota della Yamaha domani partirà davanti a tutti per la 50a volta in carriera, comunque dopo 4 anni dal miglior tempo ottenuto nelle prove ufficiali dell'edizione 2010 del Gp di Francia, ma soprattutto prende la cosa come una casualità, intollerabile e memorabile, considerando il passo avanti rispetto alle prove libere di ieri. «È una sorpresa, una bellissima sorpresa tutto qui», insiste in conferenza stampa, ringraziando il lavoro dei tecnici che gli anno permesso di trovare una regolazione ottimale della moto per la sua guida «su una pista che di certo non preferisco»

La cronaca delle qualifiche racconta perfino di un errore del pilota Yamaha, che al secondo giro ha interrotto la corsa dopo un “lungo” in curva, salvo riprendere il ritmo e stampare il primo dei due tempi record che gli valgono la Pole. Giri perfetti e un tempo finale di 1'30''843, precedendo la Ducati di Andrea Iannone (1'30”975) e il Pedrosa nazionale, ennesima delusione Honda, con il terzo tempo di il terzo crono (1'30''999) .

Lorenzo, l'acerrimo rivale in casa Yamaha, è relegato alla quarta posizione, seguito da Marc Marquez in una quinta piazza che certifica la Caporetto iberica. Proprio su questo circuito dove la cosa è per definizione inammissibile.

«La prima posizione in griglia è molto importante in vista della gara, anche se sappiamo che sarà difficile. Quando le gomme finiscono, le nostre Yamaha vanno un pò in difficoltà. C'è ancora da lavorare». Quasi si schernisce Rossi, che sa bene come al Ricardo Tormo, pista ad andatura lentissima, la possibilità di sorpassare sia ridotta al lumicino e dunque ci si basi più gli errori altrui che su gli exploit propri in una eventuale rimonta che, a questo punto, a lui neppure serve.

«Io nella mia carriera, alle pole non è che abbia badato mai», e la platea di giornalisti quasi si ritrova in una scena da Amici miei. «Non ci avrei scommesso cento euro, poi con la gara è diverso quando le gomme finiscono, le Honda vanno molto bene, però penso che possiamo ancora migliorare la moto sul passo gara quindi sono ottimista». Come dire che sulla vittoria scommetterebbe. Guasconi come fanno in Romagna, cosa che in Spagna proprio non digeriscono.

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Sabato 8 Novembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 21-02-2016 15:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA