BERLINO – Un sogno e una priorità. Wayne Griffiths, Ceo di Cupra e del gruppo Seat, è a Berlino per le gare tedesche della Formula E e per la presentazione del Suv elettrico Tavascan a margine della quale è stato anticipato anche il concpet virtuale DarkRebel, una due porte sportiva da meno di 4,5 metri di lunghezza che debutterà verosimilmente in forma reale all'IAA di Monaco di Baviera.
«Non è solo un incredibile sogno – sorride il manager britannico con cittadinanza tedesca – perché i miei designer sanno che ciò che sono liberi di disegnare potrebbero poi doverlo realizzare».
La priorità riguarda invece il circuito elettrico: «Correre negli Stati Uniti è importante – confessa – perché è uno dei mercati principali, ma la mia priorità è un'altra».
E cioè?
«Voglio che la Formula E faccia tappa in Spagna, perché abbia delle ricadute positive per il nostro gruppo. Naturalmente vorrei che si corresse a Barcellona e avrei anche un'idea».
E cioè?
«Se dovessimo fare in fretta ci sarebbe il circuito del Montmelò, ma la Formula E deve correre in città. Ho in mente il Montjuic, nel cuore di Barcellona, nei pressi dello stadio olimpico: faceva già parte del rally di Catalogna».
Torniamo all'inizio: state valutando di portare Cupra negli Stati Uniti, quando succederà, se succederà?
«È una decisione importante perché lanciare un nuovo marchio a livello nazionale in un mercato come quello americano non è solo molto difficile, ma è anche molto costoso. Per questo stiamo valutando un ingresso a livello regionale, in quelle aree in cui pensiamo che Cupra possa avere maggior successo».
Perché non dovrebbe piacere Cupra?
«Non in questo senso, anzi. Con Cupra crediamo di avere un bel marchio e belle macchine, ma negli Stati Uniti non possiamo proporre semplicemente le auto che vendiamo in Europa. E di sicuro non faremo pick-up o utility. Però serve comunque il prodotto giusto».
Quando deciderete?
«Entro la fine dell'anno, ma dobbiamo anche considerare che sarà probabilmente necessario produrre negli Stati Uniti, che per noi sono una priorità, ma magari non lo è per il gruppo».
Le indiscrezioni tedesche dicono di un prezzo di 50.000 euro per la nuova Cupra Tavascan...
«È davvero presto per parlare di listini perché il mercato è volatile e come sa ci sono costruttori che stanno lavorando al ribasso. Soprattutto per le elettriche i prezzi cambiano in fretta e dipendono anche dalla componentistica. Ma saremo competitivi, diciamo che ci collocheremo tra Volkswagen e Audi».
Torniamo alla Formula E. Cupra è sponsor di Abt, una scuderia tedesca che ha chiuso male con Audi e che impiega una monoposto di un costruttore indiano, Mahindra. Quando diventerete costruttori ufficiali?
«Abbiamo fatto le corse per essere presenti: sia noi sia Abt siamo arrivati tardi per questa stagione, ma collaboriamo da tempo. Abbiamo un piano a lungo termine, perché per il noi il motorsport non è solo marketing. Siamo contenti di essere in Formula E, non ancora delle prestazioni. Vogliamo capire quanto siamo competitivi e poi faremo discussioni sul futuro. E sono discussioni che faremo assieme».
Quindi non sarete una meteora in Formula E?
«Ci siamo per restare. Ci interessa dal punto di vista tecnologico e devo anche dire che assicura un bel ritorno di immagine».